Forse a Tel Aviv erano abituati al totale servilismo dei membri del Congresso Usa, ma il mondo cambia e riserva sempre qualche sorpresa.
La deputata statunitense Rashida Tlaib ha dichiarato che non andrà in Israele, dopo che le autorità di Tel Aviv le avevano concesso un visto di ingresso ma solo per “ragioni umanitarie” e poter così visitare la nonna in Cisgiordania. La deputata, su Twitter, ha scritto di non potersi piegare alle “condizioni oppressive” imposte dal governo israeliano.
La prima domanda di Tlaib e della collega Ilhan Omar, presentata per visitare i territori palestinesi occupati in Cisgiordania e Gerusalemme Est, era stata respinta perché le due parlamentari sostengono la campagna Bds contro Israele. La Tlaib aveva promesso di non promuovere il boicottaggio di Israele durante la sua visita.
Giovedi scorso il governo israeliano aveva deciso che non avrebbe consentito alle congressiste Usa Ilhan Omar e Rashida Tlaib di entrare nel paese a causa della loro esplicita posizione a favore del boicottaggio e della delegittimazione di Israele. Ad annunciarlo era stato lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu con una dichiarazione in cui dice che nessun paese al mondo rispetta il Congresso degli Stati Uniti più di Israele, ma che la legge israeliana proibisce l’ingresso a coloro che esortano a boicottare il paese
Su Twitter, Tlaib ha spiegato: “Quando ho vinto (il riferimento è alle elezioni per diventare membro del Congresso Usa, ndr), ho dato ai palestinesi la speranza che qualcuno avrebbe finalmente detto la verità sulle condizioni disumane in cui vivono. Non posso permettere allo Stato d’Israele di umiliarmi e usare il mio amore per farmi inchinare davanti alle loro politiche razziste e oppressive”.
Poi, parlando della nonna novantenne a cui avrebbe voluto fare visita, ha scritto: “Non è quello che vuole per me”, riferendosi al tentativo di Israele “di mettermi a tacere e di trattarmi come una criminale. Questo ucciderebbe una parte di me. Ho deciso che far visita a mia nonna sotto queste condizioni oppressive contrastano con tutto quello in cui credo, con la battaglia contro razzismo, oppressione e ingiustizia”.
Tlaib, 43 anni, è stata eletta in Michigan, dove è nata da immigrati palestinesi. Lei e Ilhan Omar sono diventate, lo scorso anno, le prime musulmane elette al Congresso statunitense.
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