Il quotidiano israeliano Haaretz rende noto che il nuovo ambasciatore cinese in Israele Du Wei questa mattina è stato trovato morto nella sua casa di Herzliya un sobborgo di Tel Aviv (la Cina non ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele, ndr). A confermarlo è un funzionario del Ministero degli Affari Esteri. La polizia è attualmente a casa sua e sta indagando.
L’ambasciata cinese, tuttavia, ha affermato di non poter ancora confermare i rapporti della polizia. Sugli organi di informazioni cinesi come Global Times o l’agenzia Xinhua ancora non è stato possibile trovare notizie e commenti.
La radio militare israeliana afferma che al momento non ci sono segni di violenza, portando gli investigatori a ritenere che Wei sia morto per un arresto cardiaco.
Il direttore generale del ministero degli Esteri Yuval Rotem ha parlato con il vice ambasciatore cinese in Israele, Dai Yuming, ed ha espresso le sue condoglianze per la morte dell’ambasciatore.
L’ambasciatore di 57 anni, era arrivato in Israele per ricoprire la carica di ambasciatore a febbraio. In precedenza aveva prestato servizio come ambasciatore cinese in Ucraina.
Il 12 marzo scorso, aveva scritto un articolo per The Jerusalem Post sulla resilienza del popolo cinese e israeliano di fronte alla pandemia di coronavirus.
Nell’editoriale aveva scritto che: “Le nazioni cinesi ed ebraiche hanno sofferto profonde sofferenze nel corso della storia, ma siamo tutti cresciuti dopo battute d’arresto e stiamo marciando verso il rinnocamento nazionale. La lotta contro l’epidemia mostrerà e migliorerà solo la capacità di recupero dei nostri personaggi nazionali e ci porterà a un futuro ancora più luminoso. Spero sinceramente che presto prevarremo sull’epidemia in Israele e in tutto il mondo. A quel punto, non vedo l’ora di avere più opportunità di lavorare con i nostri amici israeliani per aprire una nuova pagina del partenariato globale innovativo tra Cina e Israele”.
Un editoriale dell’ambasciatore cinese sul principale quotidiano israeliano non è certo un segnale di ostilità reciproca, al contrario. Non solo. Le relazioni tra Cina e Iran (ritenuto da Israele il principale ostacolo per la sua espansione in Medio Oriente) nei primi mesi di quest’anno si sono in qualche modo affievolite, anche per alcune polemiche, poi rientrate, tra medici iraniani e Cina sulla diffusione del coronavirus. Ma le autorità iraniane hanno corretto il tiro e le intense relazioni tra Cina e Iran erano tornate a migliorare.
Ma il mondo della diplomazia e soprattutto della “diplomazia parallela” (un’area grigia a metà con il lavoro di intelligence) è sempre pieno di doppi e tripli scenari. Per ora sappiamo per certo solo che l’ambasciatore cinese in Israele è morto nella sua abitazione a Tel Aviv.
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