La lettera dal carcere di Lula al popolo del Brasile.
Non scambierò la mia dignità per la mia libertà.
Ciò che i giudici di Lava-Jato dovrebbero davvero fare sarebbe chiedere perdono al popolo brasiliano, ai milioni di disoccupati e alla mia famiglia per il male che hanno fatto alla democrazia, alla Giustizia e al paese.
Voglio sappiate che non accetto di barattare i miei diritti e la mia libertà.
Ho già dimostrato che le accuse che mi si muovono sono false. Sono loro, e non io, che sono prigionieri delle bugie che hanno raccontato al Brasile e al mondo.
Dinanzi agli arbitri commessi dai giudizi e da Sergio Moro, tocca ora al Tribunale Supremo correggere gli errori affinché ci sia una giustizia indipendente e imparziale. Che è diritto di qualunque cittadino.
Ho piena coscienza della decisione che ho preso in questo processo, e non riposerò fino a quando non torneranno a prevalere la verità e la giustizia.
Luiz Inácio da Silva
Curitiba, 30 settembre 2019
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