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A Francoforte tre arresti alla marcia per Ocalan. Il 15 febbraio manifestazione europea

Nel secondo giorno della lunga marcia del movimento giovanile curdo per la libertà di Abdullah Öcalan le e gli attivisti sono stati aggrediti dalla polizia. Tre persone sono state arrestate.

Sabato la polizia ha attaccato la marcia del Movimento dei Giovani partita da Francoforte. Tre giovani provenienti dalla Francia sono stati arrestati e portati alla stazione di polizia.

Già prima dell’inizio della marcia dei giovani la polizia sabato ha proibito simboli che rappresentano valori curdi. L’attacco ha avuto luogo alla fine della tappa di domenica. Il corteo si era già sciolto, i giovani volevano proseguire verso il centro sociale giovanile curdo a Darmstadt, dove la sera era fissata una cerimonia di commemorazione per un combattente della guerriglia caduto.

L’azione dei giovani della durata di una settimana fa parte della Marcia delle Stelle che si conclude il 15 febbraio con una manifestazione europea a Strasburgo. Le altre due marce dimostrative partono oggi, lunedì 10 febbraio, da Lussemburgo Ginevra. Abdullah Öcalan fu deportato in Turchia il 15 febbraio 1999 e da 21 anni si trova in prigionia.

Da 21 anni il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan è sequestrato nell’isola-carcere di Imrali, in condizione di totale isolamento. Lo scorso anno, grazie alla pressione esercitata dallo sciopero della fame iniziato dalla deputata dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) Leyla GÜVEN e sostenuto da migliaia di prigionier* politic*, per pochi mesi i famigliari e gli avvocati sono riusciti ad avere accesso all’isola di Imrali. Ciò è durato poco. Dal 12 agosto 2019, Öcalan e gli altri tre prigionieri sono nuovamente isolati dal mondo esterno.

Negli incontri che in quel breve periodo si sono svolti, Abdullah Öcalan ha fatto ancora una volta concrete proposte per una soluzione politica della questione curda e dato la sua disponibilità per contribuire a un processo che, sulla base della democratizzazione, porti la pace in Medio Oriente, dimostrando di avere un ruolo importante nel far fronte alla situazione attuale che vede venti di guerra ancora più forti e che coinvolgono sempre più territori, dalla Siria fino alle porte di casa dell’Italia e dell’Europa, in Libia.

La proposta di un sistema democratico multietnico basato sulla parità di genere e sull’ ecologia, come quello realizzato nel Nord – Est della Siria, dove tutti i popoli della regione hanno combattuto per ricercare un modello amministrativo laico, democratico ed egualitario fa paura alle potenze regionali. L’ esperimento del Confederalismo Democratico va quindi difeso dall’ invasione turca e dalla pressione delle potenze globali.

Intanto in Turchia aumenta la repressione con il preciso obiettivo di mettere a tacere qualsiasi opposizione democratica. Occupando interi territori in Medio Oriente, Erdogan sta distruggendo la storia e l’identità culturale, provocando esodi di massa di intere popolazioni. Catastrofi umanitarie, come quelle provocate in Siria (ad Afrin prima, a Serekaniye e Gire Spi ora) invase, saccheggiate e occupate da turchi e alleati jihadisti sono la dimostrazione della barbarie del regime di Erdogan che espande le sue mire a tutta l’area del Mediterraneo orientale. L’ invio di mercenari islamisti in Libia è uno strumento col quale esercitare maggiore pressione sull’ Europa, giocando la carta dei profughi e delle risorse energetiche.

È ora più che mai necessario, per la pace in Medio Oriente, far sentire la nostra voce contro il fascismo neo-ottomano di Erdogan. Porre fine all’ isolamento di Abdullah Öcalan significa dare una prospettiva di pace e di democrazia a tutti quei territori martoriati da decenni di guerra, distruzioni e milioni di profughi.

Il 15 febbraio, da Strasburgo a Roma, si terrà la annuale manifestazione europea per chiedere la sua liberazione.

Difendiamo il Rojava per la libertà e la pace in Medio Oriente

Libertà per Ocalan e per tutte e tutti i prigionieri politici

Ufficio Informazione del Kurdistan in Italia , Comunità Curda di Italia , Centro Socio-Culturale Curdo ARARAT, Rete Kurdistan Italia

Appuntamento: 15 febbraio 2020

Roma, Piazza della Repubblica ore 14.00

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