Lunedì 10 febbraio, centinaia di militanti ecologisti, tra cui i giovani di Youth for Climate, con il sostegno delle organizzazioni ambientaliste e di diversi gruppi di Gilets Jaunes, hanno occupato gli uffici di BlackRock in Rue du Quatre-Septembre, nel 2° arrondissement di Parigi, durante un’azione a sorpresa chiamata “Avvenire in fiamme”. Gli attivisti hanno invaso l’atrio del quartier generale, riuscendo a respingere le forze dell’ordine e ad erigere barricate di fortuna per bloccare gli ingressi. Secondo i manifestanti, la loro intrusione è stata effettuata senza “alcuna violenza” contro i membri del personale (https://www.youtube.com/watch?v=V3yI0-evHjA).
BlackRock è una multinazionale statunitense, un gigante della finanza globale, presente ed attiva in gruppi di lobbying per il controllo del clima e che potrebbe beneficiare della riforma delle pensioni del governo Macron. Infatti, il progetto della riforma della “pensione a punti” – lungi dall’essere un regime “universalistico” ed “egalitario”, come propaganda il governo – spingerebbe ad accrescere i meccanismi di previdenza complementare, affidando i risparmi di migliaia di lavoratori alla gestione “creativa” di fondi pensione e d’investimento privati. Se i giovani di Youth for Climate hanno attaccato BlackRock anche per le sue responsabilità in materia ambientale e scritto sui muri interni frasi come “Ecologia liberale, menzogna del capitale” o “Altolà ai terroricchi”, la multinazionale era stata presa di mira già lo scorso 7 gennaio, quando dei lavoratori in sciopero della SNCF e della RATP si erano riuniti in presidio sotto la sede parigina e avevano additato BlackRock come un “simbolo del sistema capitalistico” realmente beneficiario della riforma delle pensioni.
Al termine dell’azione, rivendicata Youth for Climate Paris–Île-de-France, 17 persone, tra cui 4 minori, sono state arrestate dalla polizia con l’accusa di aver partecipato a una manifestazione non dichiarata, degrado e violenza deliberata commessa contro il responsabile della sicurezza della sede. Di seguito, la traduzione del comunicato stampa diffuso nella mattinata di lunedì.
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Mettiamo fuori servizio BlackRock
BlackRock è una multinazionale, la più potente nella gestione del capitale azionario, ovvero gestisce il capitale per ottimizzarlo il più possibile (investire bene per fare più soldi).
Due punti ci interessano qui:
1. Riforma delle pensioni
Questa nuova riforma solleva ancora una domanda fondamentale: passeremo da un sistema pensionistico a ripartizione (basato sui contributi solidali) a un sistema pensionistico a capitalizzazione (basato sul risparmio individuale)?
Sembra che la nuova riforma delle pensioni andrà a grande vantaggio di BlackRock, poiché quest’ultima ha tutto l’interesse a passare a un sistema a capitalizzazione.
Con la pensione a punti, il governo avrà la possibilità di abbassare il valore dei punti nel tempo. Per garantire un buon pensionamento, saremo costretti a rivolgerci a multinazionali come BlackRock, che investiranno il nostro denaro in aziende, progetti e così via. Questo denaro ci sarà poi restituito, valorizzato per le nostre pensioni. Questo è il principio del sistema a capitalizzazione.
Problema? Gli investimenti di BlackRock sono ben lungi dall’essere ecologici.
2. Gli investimenti ecocidi di BlackRock
BlackRock investe in diverse aziende con progetti ecocidi, come ad esempio:
– Vinci (seconda impresa di costruzioni al mondo, ha anche una divisione per l’energia)
– Totale (compagnia petrolifera e del gas, quinta delle sei maggiori aziende del settore a livello mondiale)
– BNP Paribas (la principale banca francese per gli investimenti nel settore del carbone)
– Société Générale (la banca leader mondiale nel finanziamento delle infrastrutture per l’esportazione di gas di scisto). Negli uffici di BlackRock sono stati trovati documenti riservati che dimostrano la loro collaborazione, mentre è noto che la Société Générale investe in progetti come il Rio Grande LNG Project (http://www.amisdelaterre.org/IMG/pdf/20180712rapportsocietegenerale.pdf).
In breve, BlackRock è ben lungi dall’essere un modello di santità nella protezione dell’ambiente.
Tutto questo con un unico obiettivo: diventare sempre più ricchi, soprattutto i vertici della catena e gli azionisti. Assistiamo così a un aumento delle disuguaglianze e ad un accumulo di ricchezza nelle mani di una piccolissima minoranza (Rapporto Oxfam 2020), mentre i più poveri sono anche le prime vittime dei problemi ambientali.
Questa corsa al profitto si realizza attraverso lo sfruttamento degli esseri viventi e degli esseri umani.
Non abbiamo paura di dirlo: tutto questo è sintomatico del capitalismo, che è il meccanismo radicato all’origine di questi problemi. Attaccando il BlackRock, noi attacchiamo il capitalismo.
Alcuni diranno che siamo vandali, ma sono questi coloro che rubano il nostro futuro.
Questa è sola la prima di una serie di azioni per mettere fuori gioco coloro che sfruttano gli esseri umani e gli esseri viventi.
Quindi non chiediamo altro, vogliamo mettere fuori servizio il sistema.
Youth for Climate Paris–Île-de-France
Con il sostegno di: Youth for Climate France, Désobéissance Écolo Paris, RadiAction, Mr Mondialisation, Cerveaux Non Disponibles, Gilets jaunes Place des Fêtes, La France en Colère – Carte des Rassemblements, Peuple Révolté, Peuple Uni, Comité de Libération et d’Autonomie Queer.
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Gianni Sartori
CANADA: LA GENDARMERIA REALE ATTACCA I TERRITORI DELLE POPOLAZIONI INDIGENE
(Gianni Sartori)
Dal 5 febbraio la Gendarmeria reale del Canada ha letteralmente invaso il territorio del popolo Wet’suwet’.
Lo scopo di tale operazione, espellere con la forza i militanti che lo difendono opponendosi al progetto della TC Energy che vorrebbe realizzare un oleodotto nel nord della Columbia-Britannica.
Lunghezza prevista: 670 km. Per trasportare gas ottenuto con il sistema, devastante e inquinante dal punto di vista ambientale, della fratturazione idraulica (hydrofracking).
Tra gli ecologisti e i nativi – che praticavano forme di resistenza sostanzialmente pacifica – si registrano già numerosi arresti: sei il 6 febbraio (poi rimessi in libertà dato che non si trovavano reati loro imputabili); quattro il 7 febbraio (la prima udienza dovrebbe svolgersi nei prossimo giorni); undici l’8 febbraio (non ci sono notizie su quanto ci sarà l’eventuale processo).
Successivamente, il 10 febbraio, la Gendarmeria reale ha invaso anche il territorio del popolo Unist’ot’en e arrestato tre donne, leader della loro comunità (in cui si conserva un sistema tradizionale matrilineare). L’operazione di polizia è avvenuta mentre si svolgeva una cerimonia in memoria delle donne autoctone rapite e assassinate. Avvocati e osservatori internazionali qui presenti per vigilare sull’operato della polizia sono stati immediatamente espulsi. Nei giorni immediatamente successivi, dovunque nel Canada sono state organizzate iniziative di solidarietà verso le popolazioni native e contro la repressione. Dal giorno 11 febbraio numerosi porti, ferrovie, ponti, strade e autostrade sono stati bloccati con raduni, manifestazioni e barricate. Contemporaneamente venivano occupati anche alcuni commissariati e una (per ora) banca.
Gianni Sartori