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La raccolta fondi dei tifosi del Celtic per le realtà popolari di Roma, Napoli e Milano

«Come sapete l’Italia è stata colpita duramente dai 15.887 decessi causati dal coronavirus. I compagni di Milano, Roma e Napoli hanno bisogno di fondi per aiutarli a distribuire maschere, guanti, disinfettanti e cibo ai poveri e alle famiglie che hanno subito un decesso a causa del virus. I gruppi non ricevono alcun aiuto da parte del governo, quindi stiamo cercando di raccogliere qualche Sterlina per loro.

I sostenitori del Celtic hanno dimostrato il nostro sostegno alla Palestina e ora, in questi tempi difficili, possono essere solidali con l’Italia».

Recitava così il messaggio di apertura per la raccolta fondi organizzata dalle “Green Brigades”, il gruppo di rifermento della tifoseria dei Celtic di Glasgow, Scozia, per sostenere l’attività di supporto alle fasce di popolazione più in difficoltà messa in campo da tre realtà territoriali rispettivamente a Roma, Napoli e Milano.

Venerdì 10 aprile infatti, sulla pagina facebook “Left Wing Badges”, è andato in onda un concerto gratuito da parte di una serie di artisti di musica celtica, seguito da più di 600 persone contemporaneamente nei picchi di ascolto, in cui si invitava a effettuare una donazione di sostegno.

Alla fine della serata è stata superata la straordinaria cifra di 3.500 sterline (circa 4mila euro) che sarà equamente ripartita tra la Rete Popolare Tiburtina (Roma), lo Zer081 (Napoli) e le Brigate Volontarie per l’Emergenza – Milano.

Come specificato nel messaggio di partenza, le tre realtà stanno operando nelle difficoltose condizioni odierne per dare sostegno di ogni tipo agli abitanti dei quartieri popolari in cui operano, mettendo a disposizione mascherine o gel disinfettante, facendo la spesa o anche raccogliendo e consegnando direttamente generi alimentari di prima necessità – sempre nel rispetto delle norme di sicurezza – per quelle persone o famiglie in seria difficoltà in queste settimane di costrizione forzata.

Operazioni dunque di enorme solidarietà proprio nel momento di massimo bisogno, quando cioè la crisi economica morde il portafogli delle classi meno abbienti, che beneficiano dunque di quell’assistenza e di quel supporto, anche morale, che lo Stato non è più in grado di garantire ai suoi abitanti.

concerto solidarietà tifosi celtic Solidarietà che assume tutto il carattere internazionalista proprio nell’azione dei Celtic fan, da sempre al centro della pratica antifascista del Vecchio continente, non solo della scena calcistica, come evidentemente testimoniato da questa bella, quanto utilissima, iniziativa.

D’altronde, la stessa storia della tifoseria del Celtic, squadra della comunità irlandese emigrata nella capitale scozzese, è intrisa di quella necessità di mantenere saldi i rapporti con le proprie radici e i propri valori, che nel caso specifico prendono la forma comune dell’antifascismo e del sostegno diretto alla popolazione.

«È veramente difficile trovare le parole giuste per ringraziare i tifosi del Celtic» si legge sulla pagina della Rete Popolare Tiburtina, difficoltà comprensibile in un pezzo di mondo che ci ha disabituato alle relazioni di eguaglianza e di supporto reciproco tipiche di certi legami invece ancora in vita, pur nelle comprensibili difficoltà, nelle borgate delle metropoli odierne.

Pezzo di mondo, incarnato nei vari governi di destra e centro-sinistra alternatisi negli ultimi decenni, che tuttavia si scontra con tutta la sua incapacità di far fronte a un’emergenza politica, economica e sociale come quella fatta emergere dall’espansione del Covid-19, che ha trovato un’organizzazione sociale basata sull’individualismo, sulla competizione sfrenata e sul menefreghismo generale.

Ma è contro questa visione che si battono tutti i giorni per le strade i militanti delle tre realtà che da oggi avranno uno strumento materiale (indispensabile) in più per poter aiutare quelle fette di umanità dimenticate da tutte le agende politiche, ed è a questa organizzazione dei settori popolari che le Brigate Verdi hanno voluto dimostrare il loro completo appoggio.

In chiusura, prendiamo in prestito ancora le parole della Rete, una promessa ai compagni d’oltremanica che è anche un programma di pratica quotidiana per affrontare l’incertezza che si annuncia nei prossimi mesi.

«Non ci resta che salutarvi alla vostra maniera: “Tiocfaidh ar la”, il nostro giorno verrà!».

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