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Tutto il mondo è paese. Anche in Cile “il Pil o la vita”

Non possiamo uccidere tutta l’attività economica per salvare vite”, “Pure l’economia porta salute, e anche un’economia distrutta porta problemi di salute molto seri”.

Queste sono affermazioni di Carlos Soublette della Camera di Commercio di Santiago del Chile. Presto farà conoscere il protocollo sanitario per il funzionamento dei centri commerciali per l’immediata apertura.

E intanto i ragazzi della Primera Linea distribuiscono mascherine casalinghe nelle strade di Copiapò. Sono gli stessi ragazzi che dai giorni scorsi hanno iniziato a disinfettare la metropolitana di Santiago, gli autobus e le case degli anziani e delle persone a rischio a Copiapò.

Tra loro purtroppo non ci possono essere i 2500 che sono stati arrestati e che anche oggi 17 aprile, giorno dei Prigionieri Politici, continuano a stare in carcere preventivo, in condizioni igienico sanitarie rischiosissime.

Sono in attesa di essere giudicati e probabilmente condannati per l’”atroce delitto” di aver partecipato alle oceaniche manifestazioni di popolo di ottobre/dicembre 2019 e forse qualcuno (ma questo non fa troppa differenza) anche per aver tirato una pietra a qualche “carabinero” della speciale, che molto probabilmente aveva già accecato delle persone sparando lacrimogeni, “perdigones” (pallettoni) e/o pallini ad altezza di volto. Sono circa 400 coloro che hanno perso un occhio. Due persone sono rimaste totalmente cieche.

Anche qui in Italia sono state attivate nei territori moltissime iniziative di mutualismo e solidarietà con i più fragili che spesso sono proprio quelli che le istituzioni a ciò preposte non riescono o non vogliono raggiungere e supportare.

Tanti ragazzi, armati di mascherine e guanti, portano la spesa e le medicine nelle case di chi non può muoversi, offrono conforto ai tanti che sono in difficoltà psicologiche anche serie a causa dell’attuale situazione d’isolamento forzato.

Il coronavirus, comunque, non è un problema di cui lo Stato cileno ritiene di doversi preoccupare troppo (se non in chiave repressiva, ovviamente) visto che può darsi che a un certo punto il virus decida di “diventare una brava persona”.

Questa non è una battuta, né una barzelletta, sono le parole di Mañalich, il ministro della Salute, che è pure l’autore di quest’altra perla: insieme ai guariti si conteggiano pure i morti, visto che non possono più contagiare nessuno…. Che dire….

Questa è “l’oasi cilena” che dal 1973 ha fatto scuola di neoliberismo al mondo intero. Ha privatizzato tutto, dalla sanità all’acqua e persino il mare.

In Italia questi insegnamenti (ben accolti e fomentati dall’Unione Europea) sono stati seguiti con una certa perizia. La Lombardia, in particolare, proprio in questi giorni e circostanze sta mostrando “il meglio” dei risultati che scaturiscono da questa ideologia/politica economica importata dalla scuola dei Chicago Boys: il numero dei contagiati e dei morti sul territorio non ha bisogno di commenti.

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