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Gli Usa riducono le truppe in Germania. Per spostarle in Polonia

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato il 5 giugno al Pentagono di ridurre di 9.500 unità entro settembre la presenza dei soldati statunitensi in Germania.

La riduzione riguarderebbe un terzo dei 34.500 militari americani stanziati in Germania dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, che scenderebbero così a circa 25mila. Ma il dato più inquietante di quella che potrebbe una buona notizia, è che i soldati statunitensi ritirati dalla Germania verrebbero spostati in Polonia, cioè ancora più a ridosso del confine con la Russia.

Secondo il sito AnalisiDifesa.it Washington rimprovera alla Germania di non aver condannato duramente le responsabilità cinesi nella diffusione del Coronavirus, di non dedicare una quota sufficiente del suo Pil alle spese militari. Occorre ricordare che nel 2017 gli Stati Uniti avevano richiesto che il governo tedesco pagasse i costi del mantenimento delle truppe statunitensi in Germania.

Sembra che l’annuncio di Trump sia arrivato anche come irritata reazione alla mancata partecipazione di Angela Merkel al G7 convocato in fretta e furia negli Usa da una amministrazione in forte debito d’ossigeno.

Il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha pubblicato le reazioni di diversi esponenti politici tedeschi, alle indiscrezioni secondo cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vorrebbe ridurre gli effettivi delle Forze armate statunitensi del paese di stanza in Germania.

Le reazioni a questa ipotesi sono state assai diversificate. Da quelli che temono l’allentamento delle storiche relazioni con gli Usa all’interno della Nato, a chi considera questa una opportunità/necessità per accelerare sul piano di una Difesa e di un esercito europeo.

Nella Cdu c’è chi, come il responsabile della politica estera Juergen Hardt, ritiene che “Trump è una spina nel fianco del lento aumento delle spese per la difesa” da parte della Germania e del progetto del gasdotto Nord Stream 2, che collegherà il paese alla Russia attraverso il Mar Baltico. Gli Usa hanno già approvato sanzioni contro l’infrastruttura e si apprestano a votare provvedimenti analoghi. Non solo. Per Hardt “Il problema è che Trump sta ostacolando l’Alleanza atlantica e gli interessi di sicurezza degli Stati Uniti”.
Diversamente, secondo Norbert Roettgen, presidente della commissione esteri del Bundestag e candidato alla presidenza della Cdu “i militari degli Stati Uniti sono i benvenuti in Germania” e la cooperazione tra i due paesi “sta andando bene”, ma se gli Usa si ritirassero dalla Germania, si presenta una opportunità per “incorporare la politica di sicurezza tedesca in un contesto europeo”, mossa “urgente e ragionevole” data “l’attuale politica degli Stati Uniti”.

Più ambigua e più “tecnica “ invece è la posizione del capogruppo della Spd al Bundestag, Rolf Muetzenich, secondo il quale se le truppe degli Usa lasciassero la Germania si avrebbe “una svolta” che metterebbe a repentaglio il buon funzionamento di numerose strutture” delle forze armate statunitensi in territorio tedesco.

Per il deputato e responsabile esteri dei Verdi Omid Nouripour, “lo stile del ricatto di Trump è soprattutto imbarazzante per gli Stati Uniti e quindi non richiede alcuna reazione speciale dalla Germania”. Il deputato dei Verdi ha definito come “altrettanto preoccupante” il fatto che gli Stati Uniti non abbiano comunicato alla Nato l’intenzione di ridispiegare “in Europa orientale” le proprie forze ora in Germania.

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