Tensione a Kostiantinivka, cittadina a soli 50 km da Donetsk, dove lunedì la popolazione ha energicamente protestato contro le truppe ucraine che occupano la località dell’Ucraina sudorientale, dopo che un blindato dell’esercito governativo ha travolto e ucciso una bambina di soli otto anni e ne ha ferita un’altra, la sorellina.
Secondo quanto riportato dai media locali, il veicolo blindato era guidato da alcuni militari pesantemente ubriachi che hanno invaso col mezzo la corsia opposta, abbattendo semafori e travolgendo delle persone che erano su un marciapiede. Una bambina è morta sul posto, un’altra ha riportato ferite per fortuna lievi, mentre la madre è stata ricoverata in gravi condizioni.
Secondo i media i due soldati responsabili di quanto avvenuto sarebbero stati fermati per ordine del Tribunale di Kramatorsk mentre il loro comandante sarebbe stato sospeso dalle sue funzioni, ma ciò non ha placato la rabbia degli abitanti della cittadina, che da tempo denunciano le vessazioni dei militari ucraini contro la popolazione civile: dissidenti perseguitati, donne molestate, segnali stradali e suppellettili usati come tiro al bersaglio, negozianti taglieggiati.
Secondo quanto ha reso noto Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli Interni ucraino, la polizia della città ha avuto ordine di usare la forza letale contro gli abitanti che nel corso della notte successiva hanno dato fuoco ad alcuni pneumatici, hanno incendiato un’auto della polizia ed hanno lanciato pietre contro il dormitorio dove sono stanziati alcuni militari ucraini. “Se qualcuno in città con le armi in mano interverrà contro il potere legittimo per provocare disordini di massa, ci sarà un primo colpo di avvertimento, poi sarà dato l’ordine di sparare per uccidere”, ha riferito Gerashchenko, citato dall’agenzia 112.ua.
La folla è comunque stata dispersa durante la notte anche grazie all’intervento di alcuni miliziani dell’organizzazione neonazista Settore Destro arrivati a dar man forte ai militari e martedì mattina le forze di sicurezza ucraine hanno arrestato alcuni degli abitanti – per la maggior parte giovani tra i 18 e i 25 anni – che si erano maggiormente distinti nelle proteste. Ma centinaia di persone sono nuovamente scese in piazza reclamando la punizione dei colpevoli dell’omicidio.
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