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Google partecipa al bloqueo: chiude il canale YouTube di Granma

Il 20 agosto Google ha chiuso l’account di Granma su quella piattaforma, determinando la scomparsa la scomparsa dei suoi canali YouTube, Google Analytics e Google Play.

Il motivo addotto, usato anche contro la Tavola Rotonda e i canali di Cubavision International, è che Granma viola “le leggi sull’esportazione” degli Stati Uniti. Secondo le parole degli amministratori di Google, infrangere tali regole significa che: “(…) la vostra applicazione può essere soggetta alle leggi statunitensi sull’esportazione, compreso l’arcano labirinto di regole sul software che utilizza la crittografia (tra le altre cose), sia che vi troviate nel territorio degli Stati Uniti o meno“.

Google Inc. è una società statunitense e il governo degli Stati Uniti la considera un’esportazione quando una persona scarica software dai nostri server al di fuori degli Stati Uniti. Ai sensi delle leggi statunitensi sull’esportazione, i trasferimenti di applicazioni Google Play verso paesi soggetti a embargo potrebbero essere proibiti. Di conseguenza, Google blocca i download in questi paesi“.

Per coincidenza, questi eventi si sono verificati nello stesso giorno e per lo stesso motivo contro importanti canali di comunicazione cubani e con contenuti di alto valore politico e sociale, che spesso smascherano gli attacchi mediatici contro Cuba.

Il canale di Granma Digital conteneva un ampio archivio di video che comprendeva programmi speciali di analisi internazionale come Entre líneas, oltre a produzioni tematiche come la serie sulla nuova Costituzione della Repubblica o una più recente su COVID-19 e il suo impatto su Cuba.

I blocchi ai social media cubani sono frequenti, soprattutto su Twitter, dove nel 2019 sono stati bloccati gli account di Granma (ora ristabilito), della Tavola rotonda, di Cubadebate e dell’UJC. Recentemente il conto Juventud Rebelde è stato bloccato.

Mentre stiamo aprendo un nuovo canale per Granma su YouTube e reintegrando i contenuti principali, è possibile accedere a tutte le trasmissioni in diretta e ad altri materiali sulle pagine del giornale su Facebook, Twitter e Telegram, dove i nostri account sono già riconosciuti con il marchio blu che informa gli utenti che si tratta di canali ufficiali e affidabili.

* da Granma

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