È terrificante vedere che il Brasile ha solo il 2,7% della popolazione mondiale, ma circa il 14% dei morti per Covid-19 del mondo. In Brasile, il Coronavirus ha tolto la vita a 120.000 persone e il Paese è al secondo posto nel mondo in termini di decessi e infezioni.
Da quando il Covid-19 ha raggiunto il Brasile, il governo neofascista di Jair Bolsonaro può essere incluso nella lista dei negazionisti. Ha ignorato la gravità della malattia e non ha preso le misure necessarie per ridurre il contagio: l’isolamento sociale e l’uso delle mascherine.
Inoltre, non sono state intraprese azioni nazionali integrate nei settori della salute, dell’economia e in relazione al benessere sociale di milioni di persone vulnerabili di fronte a quella che è considerata una delle peggiori crisi sanitarie ed economiche internazionali.
Vale la pena di notare che entrambi i Ministri della Salute di Bolsonaro (con formazione medica) hanno rassegnato le dimissioni. Negli ultimi 3 mesi il Brasile ha un ministro ad interim, un militare senza esperienza nel settore sanitario.
Oltre 120.000 famiglie sono in lutto, mancano test, medicinali e attrezzature. I professionisti della salute e milioni di lavoratori informali e disoccupati hanno subito una riduzione dei loro diritti.
Quanti morti si sarebbero potuti evitare? Forse migliaia.
Quante famiglie avrebbero potuto mantenere il loro lavoro e il loro reddito? Forse milioni.
L’impatto della pandemia di Covid-19 in Brasile sta rendendo chiaro che il governo di Jair Bolsonaro ha un progetto di morte!
Questo diventa particolarmente chiaro guardando alla morte dei più poveri, dei neri e delle donne lavoratrici, che non hanno accesso a un reddito decente, al cibo, ad un’istruzione di qualità e alla salute e sono più vulnerabili alla pandemia e alle sue conseguenze.
Questa situazione è resa esplicita dalla perdita dei diritti sociali, dovuta ai continui tagli alla spesa sociale e alla riduzione degli aiuti d’emergenza durante la pandemia.
Lo si può vedere nella morte delle popolazioni indigene e delle comunità tradizionali, che sono state gravemente colpite dal Covid-19, allo stesso tempo avendo i loro territori minacciati dall’invasione dell’agrobusiness, la morte dell’Amazzonia e di altri biomi a rischio per l’avidità infinita del mercato.
Inoltre, nella morte della sovranità nazionale da parte di una politica estera totalmente subordinata agli interessi del governo degli Stati Uniti e dalla consegna delle nostre ricchezze al capitale transnazionale.
E, infine, nella morte della democrazia in Brasile, a rischio del governo di Bolsonaro e dei suoi seguaci neofascisti, che promuovono spudoratamente l’autoritarismo e frenano le istituzioni politiche del nostro Paese. A ciò si aggiungono le azioni violente contro chiunque pensi o agisca in modo diverso da loro.
Per tutte queste ragioni, chiediamo a tutti i popoli, organizzazioni, forze sociali e politiche della comunità internazionale – che lottano per la democrazia, il diritto alla salute pubblica, ai diritti sociali e umani, alla pace, all’ambiente, alla sovranità e all’autodeterminazione dei popoli – di aggiungere la loro voce a quella dei milioni di brasiliani che grideranno “FORA BOLSONARO” il 7 settembre 2020.
In questo giorno dovremmo celebrare l’indipendenza del Brasile. Assistiamo invece al vergognoso approfondimento della dipendenza e della subordinazione del Brasile alla politica statunitense.
Proponiamo una serie di azioni per il 7 settembre 2020:
– nei paesi e nelle città, dove è possibile, affiggere grandi striscioni in luoghi di alta visibilità (luoghi turistici, piazze, viali, ambasciate e consolati brasiliani, ecc.) con #ForaBolsonaro e #StopBolsonaro e altri slogan che denunciano le politiche genocide di Bolsonaro;
– per ottenere il sostegno di militanti e personalità internazionali che scattano foto con #ForaBolsonaro e #StopBolsonaro e/o registrano brevi video (massimo 1 minuto) che dimostrano la solidarietà con il popolo brasiliano, contro il governo di Bolsonaro e contro il neofascismo in Brasile.
– su tutti i social network (Twitter, Facebook, Instagram, ecc.) con l’hashtag #ForaBolsonaro.
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