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Neoliberismo trionfante, il Covid-19 sentitamente ringrazia

Abituati ai numeri quotidiani, nessuno riesce più a districarsi tra le tendenze di lungo periodo. Specie nell’emergenza pandemica, che pure dovrebbe “facilitare” la presa di contatto con la statistica. Allora vi diamo noi oggi un piccolo quadro sinottico, grazie alla segnalazione di Giancarlo Staffo.

Dati Oms 5sett. 2020:

Covid n. Decessi su 100mila Abitanti.

Si vede chiaramente la differenza tra una società dove comanda il mercato e una società ad “economia pianificata” dove comanda l’interesse per la salute delle persone.

Vietnam 0,04 su 100mila abitanti

Cina 0,34 “

Cuba 0,86 “

Venezuela 1,38 “

USA 56,77 su 100mila abitanti

Italia 58,37 “

GB 62,55 ”

Senza dimenticare:

Peru    92.80

Belgio  86,74

Spagna  62,96

Cile   61,89

Brasile 60,46

L’’Università Johns Hopkins di Baltimore negli Stati Uniti, in particolare il Center for Systems Science and Engineering del dipartimento di Ingegneria Civile, rivela con una mappa aggiornata in tempo reale, i numeri della diffusione della pandemia da Corona-virus nel mondo.

Tra le varie statistiche riportate, nella sezione “morti per covid ogni 100 mila abitanti“ tra i primi posti, quindi con un numero più alto, figurano Paesi come il Regno Unito, Italia, Stati Uniti mentre, a fare da fanalino di coda, vi è il Vietnam, la Cina, Cuba e il Venezuela.

Alla luce di ciò trarre delle conclusioni è abbastanza semplice.

Nei Paesi in cui il PROFITTO è stato anteposto alla SALUTE, i cittadini hanno pagato un prezzo più alto in termini di vite umane; non da meno in Italia, dove i tagli alla spesa pubblica, e quindi alla sanità, perpetrati negli anni con le peggiori politiche liberiste imposte dall’Unione Europea hanno mostrato il loro vero volto.

«Rappresentate la vittoria della vita sulla morte, della solidarietà sull’egoismo, dell’ideale del socialismo sul mito del mercato». Così il Presidente Miguel Díaz-Canel ai medici cubani della brigata Henry Reeve al rientro dalla loro missione in Lombardia.

I Paesi di stampo Socialista, invece, hanno saputo gestire l’emergenza in modo diverso, più efficiente, dove, seppur con enormi sacrifici economici, la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli, con una buona dose di cooperazione tra gli stessi Stati, hanno giocato un ruolo chiave impedendo alle becere logiche del mercato di prevalere sulla salute.

Il virus mette a nudo la natura del capitalismo, infliggendo ancora una volta un’ulteriore sconfitta e mostrando a tutti che un altro sistema è allorché necessario e possibile.

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