Da tempo è in corso a livello internazionale una campagna per chiedere che il Premio Nobel per la Pace venga conferito alle Brigate Mediche cubane che sono accorse in 40 paesi colpiti dalla pandemia di Covid 19.
In particolare in Italia dove, con la Brigata Henry Reeve, si sono rese immediatamente disponibili nei mesi peggiori del lockdown e sono arrivate tempestivamente in alcune città del nord come Crema e Torino colpite dalla pandemia.
Per sostenere questa campagna a Roma si è tenuta una manifestazione di appoggio e di amicizia nei pressi dell’Ambasciata di Cuba, anche per ricordare due figure rivoluzionarie di prima grandezza come Camilo Cienfuegos ed Ernesto Che Guevara. Coerentemente con questa richiesta, i manifestanti hanno anche chiesto la cessazione del vergognoso blocco con cui gli Usa si accaniscono da decenni contro Cuba.
Il blocco Usa troppo spesso ha impedito che i risultati medici e scientifici ottenuti nell’isola potessero essere socializzati e utilizzati da altri paesi. Il ricatto statunitense di colpire quei paesi che accettano relazioni con Cuba, provoca danni non solo all’economia e alla vita dell’isola ma anche a quel resto dell’umanità che potrebbe beneficiare dei risultati scientifici, medici e farmacologici ottenuti da Cuba.
La richiesta del Premio Nobel per la Pace alle Brigate mediche cubane, segnerebbe una rottura importante non solo del blocco ma della stessa logica con cui gli USA cercano di ricattare chi si sottrae alla loro arroganza di dominio.
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