Un centro sociale autogestito vicino a Nantes, “zones à défendre” nell’Isère e nell’estuario della Loira, occupazioni abitative nel sud-ovest: da qualche giorno i prefetti hanno aumentato il numero degli sgomberi nonostante la crisi sanitaria.
Incapace di mettere in pratica le misure necessarie per contrastare l’epidemia, il governo francese persegue la sua deriva autoritaria di controllo sociale e repressivo nei confornti dei settori popolari, precari e in lotta.
Ora che il coprifuoco sarà in vigore dalle 21.00 alle 6.00 in otto città francesi a partire da sabato 17 ottobre, l’associazione DAL – Droit Au Logement avverte:
“La polizia redigerà una denuncia contro le decine di migliaia di senzatetto che non sono ospitati per mancanza di spazio? Per tutti coloro che sono stipati in strutture ricettive, ostelli, baraccopoli, ancora più esposti al Covid in potenziali cluster? Per le decine di migliaia di famiglie che rischiano lo sfratto senza ricollocamento prima dell’inizio della ‘tregua invernale’ e dopo, sapendo che le strutture di accoglienza sono sature?“.
L’associazione chiede l’immediata sospensione degli sfratti e la requisizione d’emergenza delle abitazioni e delle strutture libere.
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