In Argentina la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza è stata finalmente approvata con 38 voti favorevoli, 29 contrari e 1 astensione.
La legge è stata approvata in una storica seduta dove l’iniziativa promossa dal governo e richiesta da imponenti manifestazioni d massa ha trasformato l’aborto clandestino in sicuro, legale e gratuito. La votazione si è svolta dopo un lungo dibattito seguito da migliaia di manifestanti in tutto il Paese. La marea verde che ha piegato la resistenza dal Congresso ha celebrato la sua approvazione con abbracci, grida e grida di commozione.
La sessione al Senato era iniziata alle 16:08, con 67 senatori presenti, quando Cristina Fernández de Kirchner ha formalmente aperto la giornata dei lavori. Pochissimi di loro erano nel recinto, a causa del protocollo sanitario che la Camera aveva fino a marzo per riunirsi in pandemia. In totale, 34 erano nella città di Buenos Aires per partecipare al dibattito; alcuni di loro lo hanno fatto dai loro uffici, situati all’interno del palazzo legislativo e degli annessi.
Alle 4.12 del mattino il Senato ha compiuto il passo storico: l’interruzione volontaria di gravidanza (IVE) ha ottenuto 38 voti favorevoli per diventare legge, contro i 29 contrari. La votazione ha inoltre registrato 1 astensione e 4 assenti.
“È approvato”, ha detto la presidente del Senato, Cristina Fernández de Kirchner, tra gli applausi, dopo una giornata vertiginosa, durante la quale il passare delle ore ha aumentato il divario tra coloro che hanno sostenuto il diritto delle donne di accedere all’IVE e quelli che hanno cercato di mantenere la pratica clandestina e rischiosa per le donne.
L’ampiezza del sostegno alla legge, che la Campagna per il diritto all’aborto rivendica da 15 anni , non era prevista dai calcoli più ottimistici all’inizio della sessione, ed è stata costruita nel corso delle ore, con le rivelazioni progressive di i voti di senatrici e senatori rimasti indecisi (Lucila Crexell, Oscar Castillo, Stella Olalla, Edgardo Kueider, Sergio Leavy) e che hanno finito per favorire a favore.
Così come avvenuto venti giorni prima alla Camera dei Deputati, l’aria al Senato stava cambiando. La maggior parte dei voti positivi sono stati forniti da senatrici donne, in modo trasversale e provenienti da tutto lo spettro dei partiti.
L’Argentina diventa così il quarto Paese dell’America latina a legalizzare l’aborto. L’Uruguay ha depenalizzato l’aborto nel 2012, la Guyana nel 1995. A Cuba la pratica è legale dal 1965, mentre abortire non è reato a Città del Messico e nello stato messicano di Oaxaca.
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Gabriele Pantó
Evviva!
Ora bisogna convincere solo il restante 70% dei paesi al mondo in cui è ancora illegale.
Un passo alla volta.