Questa notte subito dopo le 2:00 migliaia di palestinesi sono scesi in piazza per le strade di Gaza a festeggiare l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e le organizzazioni palestinesi dopo più di dieci giorni di ostilità.
Alcuni hanno invocato la “vittoria della Resistenza”, e diverse marce celebrative hanno avuto luogo nelle città della Striscia di Gaza, su tutte a Khan Yunis, dove i dimostranti hanno raggiunto la residenza della famiglia di Mohammed al Deif, il capo di Stato maggiore delle Brigate al Qassam (il braccio militare del movimento palestinese Hamas).
Il dirigente di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya, ha tenuto un discorso ai dimostranti dicendo: “Oggi celebriamo due volte, la gioia del Ramadan e dell’Eid (al Fitr) e la gioia della vittoria, dell’orgoglio e della dignità”. La decisione di imporre il cessate il fuoco, approvata ieri sera anche dalle autorità israeliane, è giunta dopo che si sono fatti più pressanti gli inviti internazionali a porre fine alle ostilità iniziate lo scorso 10 maggio.
Khaled Mishaal, dirigente di Hamas, ha affermato che “la resistenza palestinese a Gaza è riuscita a distruggere l’immagine dell’esercito d’occupazione israeliano”. In un’intervista sul canale satellitare al-Aqsa, Mishaal ha affermato: “La nostra gente a Gaza e a Gerusalemme ha infuso nuova vita nell’Intifada e Gaza ha reso possibile l’impossibile, quando si è sollevata per difendere Gerusalemme”
Hamas ha firmato il cessate il fuoco ma con un avvertimento: “I nostri razzi non sono finiti”.
L’agenzia israeliana Ynetnews riferisce che il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato all’unanimità, giovedì sera, un cessate il fuoco proposto dall’Egitto che viene definito “reciproco e senza condizioni” e che dovrebbe entrare in vigore alle 2 del mattino di venerdì (ora locale). L’ufficio del primo ministro ha dichiarato che il gabinetto ha approvato la tregua su raccomandazione di tutti i massimi funzionari della difesa. Secondo YnetNews, i funzionari della difesa hanno informato i ministri che Israele ha raggiunto tutti gli obiettivi militari che si era proposto contro nella striscia di Gaza.
Il bilancio di quasi due settimane di bombardamenti parla di 232 palestinesi uccisi nei raid israeliani e di 12 israeliani uccisi dai razzi lanciati da Gaza.
C’è una momentanea soddisfazione a Washington per aver in qualche modo imposto la tregua, ma adesso si apre la partita sul dopo e su una soluzione politica della questione palestinese che appare niente affatto semplice.
La Casa Bianca punta ad una soluzione politica che tiene dentro i palestinesi ma attraverso una figura chiave, ossia il generale/presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, pubblicamente ringraziato “per il suo ruolo dietro le quinte”.
Biden pare aver risolto questa crisi ottenendo la tregua non a Washington né a Tel Aviv ma grazie al Cairo e con un gioco di sponda di Parigi e Amman.
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