La Francia non deve consegnare alle prigioni italiane donne e uomini che hanno trovato un asilo politico de facto sotto la sua protezione per 40 anni.
Mercoledì 28 aprile, nove uomini e donne italiani sono stati arrestati in relazione al procedimento di estradizione verso l’Italia, dove saranno condannati al carcere, in alcuni casi a vita. Gli uomini e le donne vivono in Francia, dove erano stati accolti decenni fa.
In quel periodo, l’Italia stava arrivando alla fine di un lungo periodo di scontri politici e sociali su larga scala e talvolta con grande violenza. I presunti reati risalgono a più di 40 anni fa e le condanne in Italia si sono basate su indagini aleatorie e in base a una legislazione d’eccezione (legge Reale del 1975, decreti legge del 1978, 1979 e 1980).
Nel 1985, la Francia decise quindi, di concerto con il governo italiano, di non estradare questi militanti politici che erano stati perseguiti o condannati durante gli “anni di piombo” per crimini e reati contro la “personalità dello Stato”, a condizione che uscissero dalla clandestinità, rinunciassero a ogni violenza politica e si integrassero nella società francese.
Questa decisione iniziale di François Mitterrand è durata per 40 anni, sotto 4 Presidenti della Repubblica, diventando così un elemento della politica internazionale della Francia.
Questa decisione di concedere l’asilo è stata consolidata, durante tutti questi anni, dalle misure legali necessarie alla loro integrazione e non estradizione: rilascio di permessi di soggiorno, anche permanenti, non registrazione nel Sistema di Informazione Schengen, non esecuzione di pareri a favore dell’estradizione. Sono state così ricostruite delle vite e fondate delle famiglie.
Inizialmente coinvolta da 300-400 persone, questa politica d’asilo si è ridotta, tra prescrizioni e riduzioni di pena, a una manciata di persone che ora sono ingiustamente minacciate da una decisione discriminatoria.
Avviando le procedure d’estradizione 40 anni dopo i fatti di concerto con il governo italiano nel quadro dell’operazione “Ombre Rosse”, il governo francese propone di negare la propria politica d’asilo duratura, violando il principio della sicurezza giuridica e i diritti acquisiti dalle famiglie francesi grazie a questo stesso asilo.
La decisione politica del governo francese, denunciata da un appello collettivo su Le Monde, è in contraddizione con tutti i principi superiori del diritto penale. Viola la nozione di “tempo ragionevole” affermata dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. È una negazione della legge.
La giustizia deve ora pronunciarsi e fermare questa procedura vergognosa.
Esigiamo la sospensione dell’estradizione, la fine dei processi e la totale libertà per queste donne e questi uomini perseguitati da una vendetta di Stato senza limiti e senza principio.
Firma e diffondi la petizione : http://chng.it/cySmSNQMqN
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa