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Filippine. Stop alla campagna imperialista sull’antiterrorismo

Le discussioni davanti alla Corte Suprema sulla Legge AntiTerrorismo delle Filippine (ATL) si sono concluse lo scorso 17 maggio. Si è arrivati a questo punto dopo quattro mesi di dibattiti, dopo che gli avvocati dei firmatari hanno presentato le loro argomentazioni contro questa legge liberticida.

La natura antidemocratica dell’ATL si è manifestata ulteriormente quando il Consiglio AntiTerrorismo (ATC) ha accusato 29 persone di essere “terroristi”, compresi noti consulenti per la pace del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine che sono stati etichettati come leader del Partito Comunista delle Filippine (CPP).

Lo scorso dicembre 2020, l’ATC ha anche inserito il CPP e il New People’s Army (i guerriglieri, guidati dal partito comunista, che si battono per i contadini e gli indigeni, n.d.t) nell’elenco “organizzazioni terroristiche”.

Fin dall’inizio, gli avvocati del regime hanno insistito sul fatto che l’emanazione dell’ATL e l’elenco dei cosiddetti terroristi sono conformi alle leggi e alle risoluzioni internazionali emanate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC).

A differenza di altre leggi internazionali, la politica di “antiterrorismo internazionale” imposta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non è stata il risultato di alcun trattato o accordo internazionale. Essa è stata imposta in tutto il mondo in base ai dettami dei paesi imperialisti che compongono il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In realtà, non esiste un consenso internazionale sulla definizione giuridica del terrorismo.

L’ONU è dominata dal Consiglio di Sicurezza, composto da cinque paesi membri permanenti che sono tutti imperialisti – Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina – e dieci paesi membri temporanei.

Gli Stati Uniti usano e controllano l’ONU attraverso il Consiglio di Sicurezza per imporre sanzioni e punizioni, e giustificare le loro azioni illegali e unilaterali contro organizzazioni, individui e persino stati che accusano di essere “terroristi” o “sostenere il terrorismo”.

La politica di “antiterrorismo internazionale” è stata imposta per la prima volta attraverso la risoluzione 1373 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2001, due settimane dopo gli attacchi a New York City dell’11 settembre 2001 che il gruppo Al Qaeda aveva rivendicato.

Essa ha obbligato tutti gli Stati, , compresi i paesi che non le hanno ratificate, a rispettare tutte le convenzioni internazionali sulla “lotta al terrorismo” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questo è servito come quadro per vari altri paesi nell’attuazione delle rispettive leggi sull'”antiterrorismo” e nell’emissione di “liste del terrore”.

Ancor prima, il governo degli Stati Uniti sotto il pres. Clinton nel 1995 aveva pubblicato una lista che includeva nomi di persone accusate di essere terroristi. Questo durante il “processo di pace” tra Israele e Palestina.

Il pres. George W. Bush Jr. pose la “guerra al terrorismo” al centro delle priorità del governo degli Stati Uniti attraverso l’emanazione del cosiddetto USA PATRIOT Act . Questo è stato ratificato in seguito all’attacco dell’11 settembre 2001 e ha svolto un ruolo vitale nel processo di politica interna ed estera.

La legge ha dato al governo degli Stati Uniti il potere di etichettare chiunque come terrorista in modo arbitrario e senza un giusto processo. Individui che sono etichettati come “terroristi” nazionali o stranieri o “sostenitori del terrorismo” sono sottoposti alla vigilanza e all’arresto. Questo è stato utilizzato dagli USA per giustificare gli attacchi e le invasioni dell’Afghanistan nel 2001 e dell’Irak nel 2003.

Nel 2002, gli Stati Uniti hanno aumentato la pena contro i presunti terroristi, dalle sanzioni economiche all’azione penale. Hanno implementato la “Foreign Terrorist Organization (FTO) List” o l’elenco delle organizzazioni accusate di essere terroristiche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che rimane in vigore fino ad oggi.

Bush ha costruito il famigerato centro di detenzione statunitense a Guantánamo Bay, Cuba nel gennaio 2002. Almeno 780 persone provenienti da vari paesi accusate di terrorismo sono state incarcerate qui. La maggior parte di loro è stata arrestata senza processo o senza che siano stati intentati procedimenti penali contro di essi.

Solo cinque di loro sono stati condannati dal tribunale. Tutti i detenuti vengono ripetutamente torturati e abusati in base ad un “interrogatorio rafforzato”. Almeno nove persone sono morte nella struttura. (Le ultime relazioni indicano che almeno 40 persone rimangono detenute a Guantánamo Bay in seguito al trasferimento di altri prigionieri in altre strutture a causa delle proteste che chiedono la chiusura del campo di detenzione).

Più tardi, la portata della “guerra al terrorismo” fu ulteriormente ampliata e tutti i nemici degli Stati Uniti furono marchiati come “terroristi”. Ciò includeva anche movimenti stranieri e Stati che resistono all’egemonia statunitense. Bush ha iniziato a spacciare l'”Asse del Male”, che si riferisce a governi stranieri che presumibilmente “sostengono il terrorismo”, nel 2002 .

I paesi inizialmente coperti dal termine erano l’Iran, l’ex Iraq ba’athista e la Corea del Nord. John Bolton, che poi fu sottosegretario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in seguito identificò Cuba, Libia e Siria come parte di questo. Nel 2018, ha anche definito Cuba, Venezuela e Nicaragua come il “triangolo del terrore”. Questi paesi sono stati accusati di “sostenere” il terrorismo e di avere il potenziale o la capacità di sviluppare armi di distruzione di massa.

Per quanto riguarda le Filippine, il 9 agosto 2002, insieme al gruppo Abu Sayyaf, gli Stati Uniti hanno incluso per la prima volta il CPP e l’NPA nella lista FTO, delle Organizzazioni Terroristiche Straniere. Hanno anche inserito il presidente fondatore del CPP Jose Maria Sison come un “individuo che sostiene il terrorismo”.

In conformità con i dettami degli Stati Uniti, le Filippine sotto il regime di Arroyo hanno promulgato l’Human Security Act nel 2007, che è stato successivamente rafforzato dal regime di Duterte come ATL. Il CPP e l’NPA sono stati anche elencati come “terroristi” dall’Unione Europea (2001) e dalla Nuova Zelanda (2010). Contrariamente alle ripetute affermazioni del regime, entrambi non sono inclusi negli elenchi delle Organizzazioni Straniere terroristiche del Canada, del Regno Unito e delle Nazioni Unite. L’Unione europea ha anche cancellato Sison dalla lista nel 2009.

* Da Philippine Revolution Web Central (PRWC) che è il portale internet ufficiale del Partito Comunista delle Filippine (CPP), del Nuovo Esercito Popolare (NPA), del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP) e di tutte le forze rivoluzionarie nelle Filippine.

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