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A che punto è la notte del Covid

Vorremo provare a condividere con i lettori di questo giornale comunista alcune considerazioni sulla pandemia, naturalmente non limitandoci alla nostra Italietta, ma con un taglio un po’ più internazionalista.

Ragionando da compagni, accidenti, la scienza sarà pure oggettività, ma l’uso sociale che se ne fa, compagni, necessita di uno schieramento ben chiaro verso l’anticapitalismo.

Ebbene, partiamo dai crudi dato: non va bene per niente.

I 55.000 morti a settimana di luglio sono diventati 66.000, sempre a settimana, nel mondo. La pandemia sta dilagando in paesi che prima erano quasi indenni, come il Myanmar, il Vietnam e tutti gli altri che vedete evidenziati in figura 1.

Come si fa a pensare di “esserne quasi fuori” quando ogni settimana in Indonesia muoiono più di 10.000 persone? Il grande crimine mondiale di aver vaccinato finora solo il 1,1% dei paesi poveri (confermo, UN PER CENTO, vedi figura 2) sta iniziando a travolgere l’Asia. Brutti segnali anche in Nordafrica.

La buona notizia è che per ora il grosso dell’Africa pare ancora tutto sommato indenne. Anche se sinceramente non si sa perché, né se e quanto durerà. La Nigeria ha 211 milioni di abitanti, l’Etiopia 118 milioni, l’Egitto 104, il Congo 92, la Tanzania 61: in totale, in Africa, 1,2 miliardi di persone: non si può non essere in apprensione per questi popoli, già falcidiati da decine di flagelli e con strutture sanitarie, purtroppo, estremamente impreparate, casomai arrivasse la pandemia.

Frequentando il blog di un medico che stimiamo, Vittorio Agnoletto, si resta colpiti da un lato dal suo rigore, e dalle sue proposte che sottoscriviamo e sulle quali torneremo. Dai commenti di alcuni suoi lettori, invece, grandi brividi di ribrezzo.

Non commentiamo neppure le jacquerie strumentali dei fascisti nostrani che comicamente reclamano la “libertà “di fare quello che pare a loro, invocando per assurdo addirittura – e a vanvera – la Costituzione. O le tragicomiche comparazioni fra GreenPass e stelle gialle naziste: oltre che una bestemmia storica, come ha subito puntualizzato l’Associazione Nazionale Deportati e l’ANPI, fa specie che esse vengano evocate dai peggiori razzisti e negazionisti dell’Olocausto.

L’orrore dei libertari in salsa rosa pseudo terzomondisti tocca ivi invece abissi di ipocrisia. Beati i paesi poveri, beati i loro abitanti che non si vaccinano, perché loro sarà il Regno dei Cieli. Aiutiamoli a casa loro, continuando a negar loro la possibilità di vaccinarsi, “per il loro bene”.

Spieghiamo ai thailandesi che oggi riempiono le piazze per reclamare la possibilità di vaccinarsi con un vaccino “occidentale” e non con quello cinese (pare efficace solo al 50%) che sono dei “compagni che sbagliano”, meglio crepare a decine di migliaia di polmonite bilaterale che “contaminarsi” con i vaccini.

Torniamo all’analisi dei dati. Fra i paesi ricchi, preoccupante l’epidemia in USA fra i non vaccinati, che colpisce soprattutto gli Stati del Sud, dove lo zoccolo duro dei renitenti al vaccino è più ampio. Affari loro, potremmo pensare. Ma l’imperialismo economico occidentale ha fenomeni di controreazione assai perversi.

Questa revanche di contagi in USA – così come in UK e magari in futuro in altri paesi ricchi – ha anche un contraccolpo mortale, ma ancora una volta e sempre per i paesi poveri.

Molti occidentali spaventati fanno o vogliono la terza dose, del tutto inutile ora perché la protezione vaccinale permane nel tempo e non è con una terza dose dello stesso vaccino che aumenta. Aumenta non abbandonando le solite precauzioni, ovvio (igiene, distanziamento, mascherina al chiuso).

Fatto sta che i paesi ricchi fanno scorta di vaccini, e l’invito a cederli ai paesi poveri viene inascoltato. I prezzi aumentano, l’un per cento di vaccinati nei paesi poveri non migliorerà. L’invito di OMS a rimandare la terza dose e lasciare i vaccini a chi ne ha più bisogno rimane lettera morta.

Questo non dipende dall’efficacia dei vaccini, non c’entra con l’essere provax o novax. Questo si chiama capitalismo occidentale, che DA SEMPRE si basa sulla morte dei poveri per far vivere bene “noi”, i ricchi (in senso lato, ovviamente).

Ma stavolta la pagheremo, forse, più cara di quanto si creda. Innanzitutto un crollo delle economie nel terzo mondo comporterà un, magari limitato, contraccolpo anche per noi, grandi esportatori di prodotti in molti di quei paesi.

Ma rifugiarsi sulla prua del Titanic mentre la poppa affonda è una scelta miope, degna per capirci di quelle fatte in primavera 2020 dai confindustriali bergamaschi e milanesi, ma stavolta, purtroppo, a livello mondiale.

Una buona notizia è che la variante delta “buca” pochissimo gli attuali vaccini, per fortuna. Chi è vaccinato è praticamente certo di non avere grossi guai, anche infettandosi.

Ma come non pensare che in Indonesia o in Birmania non stia per uscire la variante epsilon o theta? Nel frattempo, notizia di ieri, è uscita fuori una variane lambda (che, stando all’ordine alfabetico greco, viene assai dopo).

Ora nel mondo stiamo a quasi quattro milioni e mezzo di contagiati a settimana. Bisognerebbe combattere la pandemia laggiù, nei paesi poveri, per evitare guai quassù, per noialtri ricchi. Lo abbiamo detto e ripetuto molte volte, ma, al di là delle vuote dichiarazioni d’intenti, cosa si sta facendo di concreto? Quali sono state le importantissime questioni delle quali si è discusso nei recenti G20, da meritare la precedenza su queste? Cosa possiamo fare, noi italiani, noi comunisti?

Fa specie che anche su questo argomento non ci sia una presa di posizione univoca dei compagni, tanto è vero che risultano assai più chiari alcuni concetti che mi permetto di parafrasare da un documento della FAT (Federazione Anarchica Torinese) reperibile in rete.

a) Dalla parte del popolo, occorre rifiutare ogni negazionismo esattamente come ogni facile via d’uscita offerta dal governo liberista e dal capitalismo occidentale, basato sul “si salvi chi può, cioè noi”. Il Covid 19 ha mietuto molte vittime in Italia e tuttora continua a mieterne. Ma sempre più è strage nel sud povero del mondo, dove mancano gli ospedali, i vaccini e le altre medicine.

b) Occorre agire contro Big Pharma, con ogni mezzo basato sulla pressione economica, legale, internazionale, perché siano cancellati i brevetti sui vaccini, rendendo più facile produrli a prezzi contenuti.

c) Bisogna che sia chiaro che i produttori di vaccini, continuando così, non stanno “salvando il mondo”, ma stanno allargando un divario fra ricchi e poveri che stavolta, però, potrebbe ritorcersi contro gli stessi ricchi: qui non è più un crimine sicuro e impunito, come la fame, il mancato accesso all’istruzione, la sanità negata, lo strangolamento economico, l’eccidio dei migranti, il militarismo e il commercio di armi, la predazione di risorse naturali, le “guerre umanitarie” pro domo vostra.

Attenti: un virus come questo non obbedisce alle vostre regolette autoprodotte, abbiamo visto come sia facile ritrovarselo nel giardino della nostra villetta brianzola con i nanetti.

Si dirà che la liberalizzazione non è la rivoluzione, e può anche essere vero. Ma, finché non si sarà in grado di espropriare direttamente i saperi necessari, è importante sviluppare un movimento che sappia imporne la liberalizzazione. Anche se è chiaro che il fine ultimo della rivoluzione dei popoli è l’eradicamento totale del capitalismo, delle lobbies industriali ed economiche che stanno rendendo il mondo un luogo sempre più inabitabile, basato sull’ingiustizia e la legge della giungla.

Ma non commettiamo l’errore di volere la Luna e non guardare al quotidiano. Ad esempio, anche in Italia c’è chi vorrebbe vaccinarsi ma non ha documenti né tessera sanitaria, e solo in poche regioni riesce a farlo. Le porte di ambulatori e hub vaccinali sono chiuse per i clandestini, i senza casa, i rom e sinti. Il dispositivo escludente della frontiera è attivo anche nel cuore delle nostre città e paesi.

C’è molto da fare, a tutti i livelli. Ed occorre agire subito, noi comunisti, prima che sia tardi o che altri lo facciano al nostro posto.

Se non ora, quando, compagne e compagni?

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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11 Commenti


  • Antonello Impers

    Inevitabile e condivisibile prospettiva.
    Ma, visto il taglio che si vuole “internazionalista”, due parole da scienziato sulla revanche dei contagi nei due paesi più ,vaccinati, UK e Israele?


  • stefano

    tutto condivisibile, quasi ovvio almeno per noi. Quello che non riusciamo ancora a produrre, mi sembra, e’ una seria analisi comparativa dei dati (quindi in primis la selezione di quelli utili, cioe’ affidabili) che approfondisca la conoscenza del fenomeno in varie direzioni, chiamando a raccolta i “tecnici di parte” in ambito scientifico, cioe’ quelli non collusi con le finalita’ dell’industria farmaceutica capitalistica e immuni dallo scientismo, patologia che caratterizza questa fase di oscurantismo culturale (che mostra la propria capacita’ infettiva anche tra noi, rivitalizzando schematismi e approcci deterministico-economicistici che il secolo appena trascorso aveva pure e con efficacia combattuto e vinto almeno sul piano culturale). La diffusione geografica del contagio (spazio-temporale) potrebbe aprire allo studio di quelle pratiche di salute naturale che per molte popolazioni nei paesi “piu’ poveri” (in mero senso capitilistico) e’ stato e rimane un fattore importante di prevenzione e cura (altrimenti la mortalita’ sarebbe di ben altra dimensione); e quanto e’ gia’ possibile fare sul piano delle terapie precoci utilizzando principi attivi disponibili da tempo, di basso costo e piu’ facile produzione (anche l’istituto Mario Negri ha prodotto da mesi studi sull’efficacia di tale approccio sollecitando il ministero della salute a rivedere le linee guida che ancora consigliano nella prima fase la “vigile attesa”, tra l’altro realisticamente ridotta a sola attesa vista la condizione della medicina territoriale”). Se sembra che le vaccinazioni riducano la mortalita’ da covid19, nulla possiamo con certezza dire riguardo le terapie disponibili, a quasi due anni dalla manifestazione del problema; i sistemi sanitari ormai non sono piu’ pubblici in nessun paese “occidentale” e quindi gli indirizzi della ricerca in questo ambito sono determinati essenzialmente dall’industria farmaceutica, con il risultato che vediamo. Insomma non lasciamoci ingabbiare nei contenuti imposti dal nemico di classe, ma cerchiamo di costruire un nostro ambito di analisi e riflessione alternativa o almeno indipendente, che sappia valorizzare il concreto contributo di quelli che sopra chiamavo i “tecnici di parte” (non esistendo piu’ il partito di classe che a cio’ provvedeva nel secolo scorso). Cuba rimane anche in questo un buon esempio a cui guardare, nel senso che la dimensione pubblica dell’azione sanitaria consente di affrontare condizioni di emergenza pur condizionata pesantemente dal criminale bloqueo imperiale.
    Certo bisognerebbe rinunciare a un po’ di settarismo e supponenza che e’ il nostro male profondo, ma se siamo all’apocalisse converrebbe provarci…


  • Marco

    Esiste l’ uso politico della pandemia.

    Il governo Draghi a fine aprile quando doveva presentare l’ impresentabile Recovery Plan ha anticipato al 26 aprile, giorno del PNRR alla Camera, riaperture previste da DPCM del 7 aprile per il mese di maggio. Le mascherine all’ aperto le abbiamo tolte il 28 giugno, in pratica insieme allo sblocco dei licenziamenti. I contagi hanno iniziato la risalita il 3 luglio.

    A giugno è stato diffuso un ottimismo immotivato, ormai anche i bambini, sanno che l’ estate i contagi calano.

    Mattarella è andato a Wembley, che segnale ha dato ? Chi ha autorizzato la festa azzurra con il bus scoperto nel centro di Roma ? C’ è chi non si vaccinerà neanche sotto tortura, che facciamo lo mandiamo via dalla scuola dopo 20 anni di precariato ? E poi evitiamo derisioni di chi non la pensa come noi.

    Io sono vaccinato, ma il Green Pass UE è per il nostro bene comune come il Recovery Plann e gli investimenti nelle armi.


  • T.S.

    Buongiorno Compagni,
    nel testo si fa riferimento a due immagini che non sono presenti, potete aggiungere i link di riferimento?

    A inizio articolo si citano alcuni paesi oggi pesantemente colpiti dal contagio, ma che in passato ne era rimasti quasi indenni; tra questi è inserito il Vietnam che tuttavia è spesso stato indicato, anche sulle vostre pagine, come caso esemplare di gestione positiva della pandemia. Quali sono i fattori che lo hanno fatto precipitare dalle stelle alle stalle?

    Il dato per cui il vaccino cinese (quale?) sarebbe efficace solo al 50% (in base a quali riscontri?) non vi sembra che perpetri, nemmeno tanto velatamente, la vulgata per cui i prodotti di alto valore li sanno fare solo gli americani, mentre gli asiatici restano i soliti venditori di paccottiglia, anche nel settore farmaceutico?


  • Mario Galati

    I vaccini cinesi efficaci al 50% e quelli occidentali ad mRna eccellenti, da diffondere indiscriminatamente a tutto spiano, senza un minimo rispetto del principio di precauzione. Proviamo ad appiattirci di più agli imperialisti in nome dell’emergenza e della scienza, se ci riusciamo.
    I cinesi sono onesti e non hanno mai attribuito ai vaccini la posizione di mezzo esclusivo per l’uscita dalla pandemia, valutando la loro efficacia con onestà e realismo.
    Invece, Contropiano, dopo aver meritoriamente informato sulla strategia cinese ed aver individuato altrettanto bene le cause di diffusione del virus da noi, si dimentica tutto e, in nome della necessità e dell’emergenza, si appiattisce di fatto sulle posizioni del nostro governo e cerca di mantenere le distanze con critiche e distinguo che non servono a nulla quando si fa da puntello (involontario, certo. Ma esiste qualcosa che si chiama etica della responsabilità) alla Pfizer e a Draghi.


    • Redazione Roma

      Continuare a insistere sulla convergenza di posizioni tra Contropiano e il governo è un giochetto alquanto stupido, è evidente che così non è su nessun aspetto strategico. Che poi si ritenga che i vaccini siano una strumento di protezione (e non di cura perchè ha una funzione diversa) da un virus e da una pandemia in corso, lo sosterremmo anche se al governo ci fosse Belzebù, così come abbiao sostenuto che andavano fatti i tamponi di massa. Ragione per cui…. fatevene una ragione


  • Mario Galati

    Correggo: appiattirci “sugli” imperialisti.


    • Redazione Roma

      cerca di scrivere più lentamente e vedrai che il t9 non ti farà scherzi da prete, prendetevi il tempo necessario, sempre


  • Marco

    e melenchon, che ha fatto ricorso alla.corte costituzionali contro l’equivalente francese del green pass, cos’è? un negazionista? un egoista? un bottegaio? un nazifascista? e i dirigenti del partito comunista della federazione russa , che sono contrari alll’obbligatorieta dello sputnik( che pure è di stato , non delle multinazionali!)? anch’essi negazionisti, bottegai e/o nazifascisti?


    • Redazione Contropiano

      Leggere e non capire, può accadere. Anche da queste parti siamo contrari a tutto ciò che i governi Conte e Draghi hanno fatto da quando è iniziata la pandemia. Fin dall’inizio la linea di questi governi è stata “convivere con il virus”, lasciandolo circolare e operando chiusure selettive (i ba e i ristoranti sì, le fabbriche mai, ecc) solo quando gli ospedali erano sul punto di esplodere.
      Il green pass e le sue regole cervellotiche rispondono alla stessa logica. Padronale, perché, usa questo strumento per aggredire la residue garanzie dei lavoratori, inutile ai fini del contrasto della pandemia, ipocrita perché “incentiva” la vaccinazione senza avere il coraggio di imporne l’obbligatorietà.
      Quello che secondo noi è completamente sbagliato, folle, autenticamente capitalistico, è la pretesa di non fare nulla – non vaccinarsi, non adottare misure di precauzione anticontagio, ecc – in nome della “libertà individuale”. Che in una pandemia – ma anche nella difesa dell’ambiente o nella giustizia redistributiva della ricchezza – non ha diritto ad esistere.
      Chi ragiona esclusivamente in termini di diritto individuale nel corso di una pandemia globale è un complice del capitale. Lo sappia o no.


  • Massimo Zucchetti

    @Antonello Impers.
    Ottima osservazione, ne faremo oggetto di un prossimo pezzo.
    Grazie

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