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Stati Uniti. 76 operai morti al lavoro durante i tornado che hanno sconvolto il paese

Ultim’ora: Precisazione dai giornali locali del Kentucki: l’azienda di candele Mayfield Consumer Products ha detto che mentre sono confermati otto operai morti e otto ancora dispersi, più di 90 altri sono stati localizzati. “Molti dei dipendenti erano riuniti nel rifugio anti-tornado e dopo la fine della tempesta hanno lasciato lo stabilimento e sono andati alle loro case”

Fino a ieri sera era salito a 84 il bilancio delle vittime confermate a causa dei tornado che hanno flagellato sei Stati centrali degli Usa. Ma ci sono ancora decine di persone ancora disperse che fanno temere un bilancio finale superiore ai cento morti.

Ma fra gli 84 morti accertati c’è però un dato che deve essere rilevato. Almeno 76 di essi sono operaie ed operai costretti a lavorare nonostante l’allarme meteo sui tornado in arrivo.

In Kentucky, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, sono oltre 70 le persone rimaste uccise, la maggior parte a causa del crollo del tetto di una fabbrica di candele a Mayfield, una cittadina di 10mila abitanti che è stata rasa al suolo dai cicloni. Nella fabbrica, dove era in corso uno straordinario notturno per soddisfare la richiesta di decorazioni natalizie, erano al lavoro 110 operai quando il tetto ha ceduto. Finora solo quaranta lavoratrici e lavoratori sono stati estratti vivi dalle macerie, ma sarebbe “un miracolo se venisse trovato in vita qualcun altro”, ha avvertito il governatore dello Stato.

Inoltre ci sono almeno altre 13 vittime registrate negli altri Stati colpiti dai circa trenta tornado che hanno attraversato la regione centrale degli Stati Uniti. Sei di queste sono lavoratrici e lavoratori che hanno perso la vita in un magazzino di Amazon in Illinois dove erano al lavoro per evadere le ordinazioni per Natale. Altre due vittime sono state contate in Arkansas, dove una casa di riposo è stata distrutta dalla tempesta. Quattro i morti registrati in Tennessee e uno in Missouri, laddove in Mississippi, altro Stato colpito dai tornado, non sono ancora segnalate vittime.

Due domande sorgono spontanee. Ma se c’era un allarme per i tornado perché operaie e operaie erano al lavoro a Maryfield e nel magazzino Amazon? Perché la sete di profitto per fare fronte all’aumento degli ordinativi per le feste natalizie ha prevalso rispetto alla messa in sicurezza?

Infine, e non certo per importanza, sugli stati centrali degli Usa sono stati registrati ben trentatre tornado quasi contemporanei, un fenomeno meteo decisamente anomalo e che indica con drammatica evidenza come i cambiamenti climatici richiedano contromisure urgenti, sicuramente più urgenti che nella tabella di marcia emersa dai vertici del G20 e dalla Cop 26.

Non si può più perdere tempo, ma neanche vite. E non si può più consentire ai proprietari e ai dirigenti delle fabbriche di mettere a repentaglio la vita degli operai. La strage di Maryfield e quella nel magazzino Amazon sono come la strage delle operaie della Cotton nel 1908 a New York da cui prese origine la Giornata internazionale dell’8 marzo.

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