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Argentina. Migliaia in piazza per dire al Fmi e al pagamento del debito estero

A Buenos Aires, Plaza de Mayo sabato si è riempita di migliaia di persone scese in piazza per respingere l’accordo che il governo argentino sta negoziando con il Fondo monetario internazionale (Fmi) con l’obiettivo di rifinanziare un imponente ma impagabile debito estero.

L’Argentina sta discutendo con il Fmi dallo scorso anno per la rinegoziazione del credito Stand By da 44 miliardi di dollari concesso nel 2018 all’allora governo Macri.

Secondo quanto concordato tre anni fa, il Paese sudamericano dovrebbe pagare al Fmi, tra capitale e interessi, 19,020 miliardi l’anno prossimo, 19,27 miliardi nel 2023 e 4,856 miliardi nel 2024.

La manifestazione è stata indetta da un centinaio di organizzazioni sociali, politiche, studentesche, sindacali, ambientaliste e per i diritti umani. Tre cortei sono partiti da Obelisco, avenida 9 de Julio e Belgrano per unirsi e concludere nella storica Plaza de Mayo, dove si trova la Casa Rosada, sede centrale del potere esecutivo della Repubblica Argentina.

La manifestazione ha invitato al ripudio dell’accordo che il governo farà con il FMI sul debito estero illegittimo dell’Argentina. Questo accordo, secondo gli organizzatori, porterà più miseria, più inflazione, più licenziamenti e più fame per la maggioranza degli argentini. Per questo l’incontro nella Plaza de Mayo, dopo che il governo ha “festeggiato” il giorno prima, è stata una grande sfida per non cercare di nascondere quello che molti pensano: che l’amministrazione Fernández sta creando sempre più legami di dipendenza con coloro che da anni cercano di strangolare il paese.

Resumen Latinoamericano riferisce che venerdì (il giorno prima della marcia di protesta, ndr) il governo aveva mosso cielo e terra per riempire la Piazza, ha fatto in modo che tutti i treni non facessero pagare il biglietto per facilitare l’affluenza alla marcia filogovernativa) mentre il giorno successivo (sabato) ha inventato “una disposizione di binari” per lasciare tutta la zona sud senza treni e impedire l’afflusso alla marcia contro il Fmi. “Tuttavia, non è servito a niente” – scrive Francisco Luna su Resumen – “In confronto, c’erano più persone alla manifestazione contro il FMI che alla “festa” del governo. E questo accade perché ci sono già molti argentini che non credono alle menzogne dei media (l’uno o l’altro) e nemmeno a certe storie che arrivano dai vertici della Casa Rosada”.

“L’unica verità è la realtà: la Plaza di coloro che non sono d’accordo che il debito continui ad essere pagato con la fame di milioni di argentini ha segnato il territorio per quello che verrà” sottolinea Resumen Latinoamericano “Coloro che si sono mobilitati questo sabato, in un quadro di unità nella diversità, hanno chiarito che la lotta contro il FMI e i suoi compari, così come contro la destra che approfitta dell’occasione per avanzare diverse trappole, sarà nelle strade, come sempre. Il popolo contro gli apparati, la forza ideologica della classe operaia occupata e disoccupata contro le holding multinazionali. La sinistra popolare e rivoluzionaria contro la destra capitalista dall’interno e la stretta di Washington”.

Manifestazioni di massa contro l’accordo con il Fmi si sono svolte anche nelle città di Rosario e a Salta.

Fonti: Agi, Resumen Latinoamericano

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