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La Germania sotto il tiro dei falchi per “scarsa bellicosità” contro la Russia

E’ pesantissima la pressione degli Usa e dei falchi europei filo statunitensi contro la riluttanza della Germania verso un possibile conflitto in Europa con la Russia.

“La relazione “immorale e ipocrita” della Germania con la Russia e la Cina ha creato una spaccatura fra Europa occidentale e orientale” accusa il ministro della Difesa della Lettonia, Artis Pabriks, in una intervista al  “Financial Times”. Pabriks ha usato l’espressione “inabilità immorale” in riferimento alla decisione della Germania di negare l’invio di artiglieria della Nato all’Ucraina. Le aziende tedesche avrebbero inoltre anche minacciato di lasciare la Lituania nel contesto della disputa fra questo stato baltico e la Cina. “La sicurezza europea non può essere raggiunta senza che la Germania si assuma un ruolo di leadership. In questo momento, quando valutiamo come agiscono la difesa europea e la Nato, la prontezza della Bundeswehr, l’esitazione a usare la forza militare, risultano assurde”, ha proseguito Pabriks.

Ma in Germania la maggioranza della popolazione, circa il 59%, sostiene il proprio governo nel rifiuto di inviare armi letali in Ucraina. A rivelarlo è un nuovo sondaggio di YouGov, nel quale solo il 20% dei tedeschi  afferma di volere che Berlino sostenga Kiev con le spedizioni di armi. Il sondaggio, pubblicato giovedì, ha anche rilevato che il 21% dei tedeschi era indeciso sulla questione.

Il sondaggio YouGov ha anche rilevato che circa il 52% dei tedeschi vuole che il proprio governo assuma un ruolo più attivo nella risoluzione della crisi ucraina, mentre il 61% vuole che il cancelliere Scholz si rechi a Mosca il prima possibile per aiutare a trovare una soluzione.

Suddivisi per orientamento politico, segnala che il 71% di coloro che sostengono Die Linke (sinistra) e il 67% dei fan di AfD di destra sono contrari alle spedizioni di armi. Nel frattempo, il 61% di coloro che hanno votato per il più grande partito di governo, il Partito socialdemocratico (SPD) e il 56% dei sostenitori della CDU/CSU hanno espresso la stessa opinione. I sentimenti sono stati condivisi da oltre il 50% degli elettori del Partito dei Verdi e del Partito Democratico Libero.

Lo stesso sondaggio di Economist/Yougov negli Stati Uniti dà invece risultati diversi. La quota di americani che percepiscono la Russia come un “nemico” degli Stati Uniti è balzata di otto punti, dal 31% al 39%, rispetto a un anno fa , compresi aumenti di 10 punti tra i repubblicani e quattro punti tra i democratici.

Il Wall Street Journal scrive che: “Negli Stati Uniti, la questione tedesca infastidisce sempre più i repubblicani, ed è uscito con un articolo dal titolo “La Germania è un alleato americano affidabile? Nein.

Ma le divergenze tra stati europei, Usa  e falchi europei filo Usa su come affrontare la crisi ucraina e le relazioni con la Russia, cominciano ad essere rilevate da più parti.

Secondo The Guardian “Le tensioni tra Francia, Germania e l’Anglosfera, riflettono due diverse interpretazioni di come, anche adesso, si possa impedire alla Russia di diventare una forza ostile all’Occidente, interpretazioni che hanno dominato la politica dopo la guerra fredda. Le diverse valutazioni a Berlino, Washington, Parigi e Londra su come costruire qualcosa di stabile dalle macerie della Russia post-sovietica sono sempre state in mutamento, con diverse capitali che hanno punti di vista diversi in punti diversi”.

Intanto, diversamente da altri paesi dell’Europa dell’Est, il primo ministro ungherese Viktor Orban cercherà di aumentare il volume di gas naturale importato dalla Russia durante la sua visita a Mosca, martedì prossimo, dove incontrerà il presidente russo, Vladimir Putin. Ad annunciarlo è il premier ungherese in una intervista radiofonica. “Vorrei aumentare la quantità di gas da consegnare all’Ungheria rispetto ai livelli concordati nel contratto del gas russo-ungherese”, ha spiegato Orban.

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