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Guerra in Ucraina/3. Nessun reattore nucleare colpito. Kiev delusa dalla Nato

L’Aiea conferma che nessun reattore nucleare è stato colpito

Nessun reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stato coinvolto o colpito”, ha ribadito il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare, Rafael Mariano Grossi, dopo l’incendio alla centrale nucleare nella città ucraina di Energodar. “Noi siamo fortunati perché non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente circostante e l’integrità di reattori è stata mantenuta”, ha confermato il direttore generale dell’Aiea. “Due persone sono rimaste ferite” nell’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, ha aggiunto Mariano Grossi. (Ansa)

Le forze armate russe avanzano nel sud dell’Ucraina

Prosegue l’offensiva russa soprattutto sul fronte meridionale. Secondo quanto riporta l’agenzia Nova, l’obiettivo principale resta la città portuale di Mariupol sul Mar d’Azov, da almeno due giorni circondata dalle forze armate russe e dalle milizie della Repubblica Popolare di Donetsk.

Alcuni video pubblicati sui social e vari canali Telegram mostrano dei militari russi già presenti nella periferia della città, ma non vi sono conferme sulla loro effettiva presenza. Di certo c’è che la città è stata obiettivo di duri bombardamenti che hanno provocato l’interruzione delle forniture di energia elettrica e l’approvvigionamento idrico. Interpellati da alcuni media internazionali, i funzionari della città assediata hanno affermato: “Siamo distrutti”, a conferma di come l’offensiva russa si stia sempre di più intensificando.

I militari russi sono riusciti a entrare nel perimetro di Mykolaiv, città ucraina situata sulle coste del Mar Nero. Secondo quanto riferito dal governatore regionale, Vitaly Kim, le forze russe si stanno avvicinando dal lato di Balovny e Halytsynov, sobborghi situati rispettivamente a nord ovest della città e a sud.

L’agenzia Agi ha pubblicato un bollettino dello Stato Maggiore ucraino sullo stato dell’avanzata delle forze armate russe. Le stesse fonti ucraine qui consultabili ammettono che le truppe russe stanno conquistando terreno.

Il governo ucraino deluso dalla Nato sulla no-fly zone

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha condannato la decisione della Nato di non istituire una no-fly zone in Ucraina. “Oggi la leadership dell’Alleanza ha dato luce verde all’ulteriore bombardamento di città e villaggi ucraini, rifiutandosi di stabilire una no-fly zone”, ha denunciato, secondo quanto riporta il portale Kyiv Independent.

L’Ansa riferisce che l’ipotesi No Fly Zone è stata citata nel summit Nato a Bruxelles, ma “la nostra responsabilità è non espandere il conflitto”, ha chiuso Stoltenberg. Il sostegno militare all’Ucraina potrebbe ulteriormente crescere così come il rafforzamento del fianco Est dell’Alleanza. Ma gli aerei Nato non sorvoleranno i cieli ucraini. Anche perché c’è anche un aspetto pratico da affrontare: i piloti militari di Kiev non saprebbero guidarli.

Anche l’Unione Europea ha negato l’ipotesi di una no-fly zone in Ucraina. L’Occidente non tenterà di imporre una no fly zone in Ucraina ha assicurato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, reduce dagli incontri a Bruxelles con Nato, G7 e Ue. Per Di Maio attivare la no-fly zone come richiesto dall’Ucraina “significherebbe portare in guerra i paesi alleati, inclusa l’Italia e questo non ce lo possiamo permettere, perché si rischia una guerra mondiale”.

Sanzioni alle Russia. Per ora solo l’Occidente e pochi altri stati le hanno adottate

La mappa riprodotta qui sotto mostra a livello internazionale quali stati hanno adottato fino ad ora le sanzioni contro la Russia e quali non le hanno adottate.

In rosso gli stati che adottano le sanzioni, in bianco quelli che non le adottano.

La guerra sulla comunicazione

In Russia le autorità hanno introdotto pesanti misure repressive verso i mass media sull’uso delle parole e delle news sulla guerra. Inoltre hanno chiuso l’accesso a Facebook.

Occorre sapere però che in Russia sono solo 7,5 milioni i russi che hanno utilizzato Facebook nel 2021, ovvero il 7,3% degli utenti Internet nel paese, rispetto ai 51 milioni che utilizzano Instagram e ai 32 milioni che usano Telegram.

Whatsapp si conferma come l’applicazione di messaggistica più popolare per numero di utenti mensili nel Paese, con un pubblico di oltre 74 milioni. Viber è al secondo posto con oltre 37 milioni di utenti.

In Italia invece è ormai impossibile consultare fonti russe come il network Russia Today o il meno sofisticato Sputnik. Negato l’accesso anche l’agenzia Ria Novosti. L’unica fonte di informazione russa ancora accessibile dall’Italia è l’agenzia Tass.

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