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Johnson deporterà in Ruanda i “richiedenti asilo”

Il colonialista “democratico” del terzo millennio

La notizia è di quelle che sembrano uscite da un foglio satirico a corto di fantasia, titolata anche malissimo: “Gb: stretta sull’immigrazione, richiedenti asilo in Ruanda”.

Incuriositi, siamo andati a leggere per capire. Possibile che gli inglesi stringano le maglie dell’immigrazione ai soli profughi dal Ruanda?

Ma subito è stato chiaro il contrario: la Gran Bretagna, per decisione del grande capo “Ciuffo Impazzito”, Boris Johnson, trasferirà in Ruanda tutti i richiedenti asilo, in attesa del risultato burocratico della loro domanda. Per essere sicuro che i tempi siano rapidi, la gestione delle pratiche – da quel che si capisce – è affidata allo stesso Ruanda, evidentemente considerato “più efficiente” dei colleghi britannici.

O è l’opposto?

Riferisce l’agenzia Ansa:

Il governo britannico di Boris Johnson lancia un piano draconiano e controverso per contrastare l’immigrazione illegale, in cui si prevede, fra l’altro, che “alcuni dei richiedenti asilo” siano trasferiti in Ruanda per la gestione dell’iter burocratico relativo alle loro richieste.

Lo stesso premier, secondo l’anticipazione di un suo intervento previsto per oggi, afferma che la situazione è diventata insostenibile per la Gran Bretagna, a fronte di sbarchi record sull’isola: oltre 600 persone sono arrivate solo ieri dopo aver attraversato su barchini e gommoni il Canale della Manica, portando il totale a oltre 5.000 quest’anno.

Johnson punta il dito contro i trafficanti di esseri umani, sottolineando che Londra non può tollerare un sistema illegale e afferma: “La nostra compassione può essere infinita, ma la nostra capacità di aiutare le persone non lo è”.
Come si legge sul sito della Bbc, la ministra degli Interni, Priti Patel, deve siglare col governo del Ruanda un accordo da 120 milioni di sterline che prevede in certi casi rimpatri rapidi per i richiedenti asilo arrivati nel Regno e la gestione dell’intero processo burocratico nel Paese africano.
Le ong hanno fortemente criticato il piano, definendolo “crudele” e hanno sollecitato un ripensamento del governo conservatore. Mentre l’opposizione laburista l’ha bollato come “impraticabile e immorale”.

Sarebbe divertente, se non fosse tragica, l’espressione “ trafficanti di esseri umani”, riferita da Johnson agli ignoti cittadini di Francia e Belgio che – certamente non a gratis, a parte alcuni volontari – favoriscono il passaggio dalle coste europee a quelle inglesi, a bordo di comodi barconi pronti per il naufragio.

Ma evidente mente ognuno ha gli “scafisti” che si merita. Noi – il governo italiano – paghiamo ed ospitiamo quelli libici, Johnson ha lo stesso problema con i franco-belgi e cerca di farsi risolvere il problema dal Ruanda. Da vero “trafficanti di esseri umani”…

Diciamolo: altro che “respingimenti” in salsa Salvini-Minniti. Qui siamo alla ripresa del vecchio andazzo colonialista, del tempo del traffico degli schiavi. Ma tutto molto condito con i “valori democratici” e la “difesa dei diritti umani”.

L’Occidente sta affondando, ma non nella melma…

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