Per la giornata di oggi è stato concordato un corridoio umanitario da Mariupol per garantire l’evacuazione di donne, bambini e anziani. Secondo fonti ucraine il convoglio umanitario partirà dalla città sul Mar D’Azov alle 14 ore locali, le 13 in Italia, e la colonna si sposterà lungo il percorso Mariupol-Mangush-Berdyansk-Tokmak-Orikhiv-Zaporizhzhia.
Mariupol. La Russia invita alla resa i miliziani nell’acciaieria
Mentre le forze armate russe e le milizie repubblicane continuano a stringere l’assedio sul grande impianto siderurgico Azovstal di Mariupol, il ministero della Difesa della Russia ha nuovamente sollecitato la resa dei militari ucraini ancora asserragliati nello stabilimento siderurgico, dopo che questi ultimi hanno ignorato la proposta di aprire un corridoio umanitario avanzata ieri da Mosca. Secondo quanto affermato ieri sera dal capo del Centro nazionale per il controllo della difesa russo, Mikhail Mizintsev, è stato chiesto “ancora una volta alle autorità ufficiali di Kiev di mostrare prudenza, di dare adeguate istruzioni ai miliziani di fermare l’insensata resistenza”. Mizintsev ha esortato i comandanti delle unità ucraine a prendere questa decisione in autonomia, se non dovessero ricevere tali ordini da Kiev. In particolare, all’esercito ucraino è stato chiesto di fermare le ostilità e deporre le armi oggi dalle 14 ora locale, le 13 in Italia. A tutti i militari che si arrenderanno spontaneamente è stata assicurata l’incolumità personale. Inoltre, il ministero della Difesa russo ha comunicato che nei pressi dell’impianto siderurgico saranno dispiegati convogli umanitari con autobus e ambulanze verso tre direzioni. La Russia insiste sulla resa dei miliziani dentro l’acciaieria Azovstal ci sarebbero diversi civili rifugiati nell’acciaieria che vengono usati come scudi umani dai miliziani ucraini.
Il corrispondente dell’agenzia russa Izvestiya ha detto che l’impianto di Azovstal ha iniziato ad essere bombardato con volantini che offrono la resa.
Il comandante della 36a brigata dei marines ucraini, Serhiy Volyna, asserragliato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, ha scritto: “Ci appelliamo e imploriamo a tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di uno stato terzo”.
Il fronte militare
Secondo quanto riferito questa mattina dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, le truppe russe stanno combattendo vicino ad alcuni centri abitati in direzione di Donetsk, effettuando operazioni d’assalto vicino all’insediamento di Marinka. Nella regione di Kharkiv le truppe russe continuano l’assedio del capoluogo. In direzione di Izyum, l’esercito russo ha cercato di avanzare in direzione di Sulyhivka e Dibrivne, ma senza successo. Inoltre le truppe russe stanno cercando di lanciare un’offensiva per spostarsi più in profondità nel villaggio di Popasna, nella regione di Luhansk e si combatte a Rubizhne e Severodonetsk.
Forniture di armamenti Nato all’Ucraina
Zelenski è tornato a chiedere nuovi armamenti ai paesi della Nato, mentre il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha reso noo come l’Ucraina abbia ricevuto aerei da combattimento e relativi pezzi di ricambio da alcuni alleati degli Usa. “Ciò consentirà agli ucraini di far decollare più aerei”, ha detto Kirby, che non ha specificato quali e quanti velivoli Kiev abbia ricevuto. Il portavoce ha pero’ sottolineato che gli Usa non hanno fornito direttamente aerei. Il Canada invierà all’Ucraina “artiglieria pesante” ha annunciato il primo ministro Justin Trudeau in conferenza stampa. il premier britannico Boris Johnson ha annunciato l’invio da parte del Regno Unito di altri armamenti a Kiev, tra cui i missili britannici Brimstone
Completamente diversa la posizione della Cina che ha bocciato il blocco di beni di altri Stati che non applicano le sanzioni alla Russia perché “minano la stabilità internazionale” e “l’economia mondiale”. Inoltre le forniture di armi “non porteranno pace”. La posizione di netta contrarierà di Pechino alle iniziative dell’Occidente e’ stata espressa dall’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun.
La centrale nucleare di Chernobyl sotto controllo
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha reso noto che da ieri sera sono state ristabilite le comunicazioni dirette con la centrale di Chernobyl occupata e poi abbandonata dai militari russi a febbraio.
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