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Gran Bretagna. Attivisti bloccano attività di una fabbrica di armi israeliana

Proprio giorni dopo l’interruzione dei lavori a Londra nella sede centrale di Elbit Systems, produttore di armi israeliano, degli attivisti di Palestine Action ancora una volta hanno bloccato con successo i lavori di produzione di armi della fabbrica UAV Tactical Systems a Leicester giovedì 14 aprile. Già ad agosto 2021 gli attivisti solidali con la Palestina avevano bloccato l’ingresso della fabbrica.

L’azione diretta ha visto due attivisti arrivare sul posto di mattina presto, i quali si sono legati ai cancelli della fabbrica fissandosi a un aggancio corporeo. Questo ha fatto in modo che il sito diventasse inaccessibile agli impiegati e che la produzione si fermasse completamente per diverse ore. I notiziari locali che citano le dichiarazioni della polizia hanno riferito che i due attivisti sono stati liberati attorno a mezzogiorno.

I due attivisti avrebbero portato con sé dei cartelloni con scritto “Palestina Libera”. Avrebbero anche versato per terra della vernice rossa per simboleggiare il sangue di fronte ai cancelli della fabbrica come parte della loro azione diretta.

La polizia dopo l’arrivo ha eretto uno schermo gigante per tenere gli attivisti lontani dalla vista del pubblico mentre cercava di convincerli a terminare la loro protesta. Successivamente, i due attivisti sono stati arrestati dalla polizia. Anche un altro attivista che era presente sul posto ma che stava solo tenendo dei cartelloni è stato arrestato senza motivo.

Palestine Action ha definito la risposta della polizia contro di loro “sproporzionata”. Una dichiarazione del gruppo ha detto che “la polizia è arrivata sul posto in massa con almeno sette automobili, due furgoni e un drone”.

La polizia più tardi ha confermato che il terzo attivista è stato scagionato. Gli altri due attivisti sono stati rilasciati nel pomeriggio, secondo il gruppo.

Fonte: Serenoregis,org

La foto è di Calum Ford @calumford.photography

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