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Il “cortile di casa” degli Usa non obbedisce più ai diktat di Washington

Sta diventando una bella rogna per Washington il Vertice delle Americhe, in agenda a Los Angeles dal 6 al 10 giugno. La Casa Bianca ha posto il veto alla partecipazione dei Paesi da lei ritenuti “non democratici” come Cuba, Venezuela e Nicaragua, ma la posizione Usa questa volta ha innescato una imprevista (ma prevedibile, ndr)  reazione critica dell’America Latina che rischia di mettere in pericolo il successo del Vertice voluto e caldeggiato dagli Stati Uniti.

“Uno scenario non invitante per Washington, che si troverebbe con il “fianco Sud” scoperto, proprio nel momento in cui la crisi Ucraina sta ridisegnando parte della geografia politica mondiale” commenta un ampio servizio dell’agenzia Nova.

Washington ha spedito a Città del Messico l’ex senatore Democratico Chris Dodd, organizzatore del Vertice, per cercare di depotenziare le posizioni del presidente, Andrés Manuel Lopez Obrador, il più intransigente nel chiedere a Biden di ritirare la pregiudiziale nei confronti di Cuba, Venezuela e Nicaragua.

Lopez Obrador ha già fatto sapere che, in assenza di Raul Diaz-Canel, Nicolas Maduro e Daniel Ortega, non si recherebbe al vertice a Los Angeles, inviando solo il ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard. La stessa posizione è stata ribadita anche dal presidente della Bolivia, Luis Arce. Ma ancora più pesanti potrebbero rivelarsi gli inviti alla marcia indietro lanciati da Alberto Fernandez, non solo a nome del governo dell’Argentina, ma anche in qualità di presidente di turno della Comunità dei Paesi dell’America latina e dei Caraibi (Celac).

Paradossalmente ma per altri motivi, dal vertice potrebbe sfilarsi anche il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Il capo dello Stato brasiliano, ha confermato ad “Agenzia Nova” che il ministero degli Esteri, non ha ancora deciso e sta “valutando” la sua partecipazione.

Sempre più governi latinoamericani sostengono l’iniziativa di Messico e Argentina di rilanciare la Celac come organismo regionale di punta. Un contenitore che non pone vincoli ideologici in entrata (come accadeva ad esempio ai tempo dell’Unione delle nazioni sudamericane, Unasur), da lanciare in competizione se non in alternativa all’Organizzazione degli Stati americani (Osa), l’organizzazione più subalterna agli Usa

 

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1 Commento


  • Andrea Bo

    Significativo.
    Speriamo di avere aggiornamenti in merito, e speriamo di averli “buoni”.

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