Mentre era in un ristorante nella città di San Carlos, la capitale di Cojedes, a circa 206 chilometri a ovest di Caracas. Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente a interim del Venezuela, ieri è stato duramente contestato.
Ieri l’esponente dell’opposizione venezuelana teleguidata fin troppo apertamente dagli Usa, era in Venezuela e non era stato invitato al Vertice delle Americhe che si è concluso venerdi a Los Angeles e al quale gli Usa non avevano voluto la presenza di Venezuela, Cuba e Nicaragua. Per protesta i presidenti del Messico e della Bolivia non hanno partecipato al vertice.
A San Carlos un gruppo di persone, come testimoniano diversi video circolati in rete, ha iniziato pria a presidiare il locale dall’esterno, sollecitando l’uscita di Guaidò, e poi è passato all’azione. Guaidò è stato spintonato e portato con forza all’esterno, nel mezzo di grida e tafferugli. Circondato da diverse persone, il “presidente ad interim” è apparso poi con l’abbigliamento lacerato.
Secondo Freddy Guevara, esponente del partito di Guaidò (Volontà popolare), l’aggressione è stata organizzata e portata a compimento da esponenti locali del partito di governo Partito socialista unito del Venezuela (Psuv). Fonti governative parlano invece di un’azione mossa da “cittadini” e oppositori contrari a Guaidò. Lo scontro si è chiuso con alcuni feriti non gravi.
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