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Assange. La Gran Bretagna dà via libera all’estradizione negli Stati Uniti

La “perfida Albione” si è confermata tale. Il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, ha infatti approvato la richiesta di estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange fondatore di WikiLeaks.

Una nota del ministero afferma che il ministro “deve firmare un ordine di estradizione se non ci sono basi che lo vietino”, cosa esclusa dai tribunali che hanno affrontato la vicenda. Assange ha 14 giorni per presentare appello.

Il 14 marzo la Corte Suprema, massimo organo giudiziario del Regno Unito, aveva dato il via libera all’estradizione respingendo il suo ricorso volto a impedirla e aveva incaricato il giudice Paul Goldspring della Westminster Magistrates Court di emettere l’ordinanza.

Assange negli Stati Uniti rischia fino a 175 anni di carcere e dovrà rispondere di 18 capi di imputazione per aver diffuso oltre 500 mila documenti coperti da segreto, molti dei quali relativi alle attività belliche e ai crimini di guerra di Washington in Afghanistan e Iraq. Rivelazioni che hanno permesso al mondo di sapere quello che le amministrazioni Usa – e non solo – avrebbero voluto tenere segreti e insabbiate.

 

 

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1 Commento


  • Giovanni

    La democratura “yanqui”, totem dell’ occidente con i piedi d’ argilla : una condanna abnorme a Julian Assange mentre ogni giorno alimenta l’ idiota suprematismo che ancora ammalia gli ignoranti e gli ingenui.

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