Ultim’ora: La mozione, sostenuta dal gruppo parlamentare che fa riferimento all’ex presidente Rafael Correa (Unes), ha ottenuto 80 voti a favore (48 contrari e nove astensioni) contro i 92 necessari alla sua approvazione
Il governo dell’Ecuador ha ridotto il prezzo del carburante, uno dei fattori scatenanti delle proteste del “Paro Nacional”, nel quadro della crisi politica che ha travolto Guillermo Lasso.
“Abbiamo deciso di ridurre il prezzo della benzina Extra ed Ecopaís di 0,95 euro (10 centesimi) per gallone (3,7 litri). Diesel anche di 10 centesimi”, è stata la risposta del presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, a una delle principali richieste delle manifestazioni che i gruppi indigeni, affiancati da altri settori come i tassisti e gli insegnanti, stanno portando avanti da due settimane nel quadro del “Paro nacional” convocato dalla confederazione indigena della Conaie.
In una trasmisione televisiva, il presidente ha fatto sapere che tale misura è considerata un passo visibile da parte della sua amministrazione per permettere al movimento indigeno di tornare alle proprie comunità; tuttavia, la richiesta del movimento indigeno era quella di un prezzo del carburante più basso, cioè una riduzione di trenta centesimi del nuovo prezzo. Ha inoltre fatto riferimento agli eventi delle ultime due settimane in Ecuador, definendoli “sabotaggi” e ha avvertito che coloro che “cercano il dialogo troveranno un governo con la mano tesa, mentre coloro che cercano il caos e il terrorismo avranno la piena forza della legge”.
La Conferenza nazionale delle nazionalità indigene (Conaie), che ha indetto le proteste del Paro Nacional, ha ritenuto in comunicato le misure adottate dal presidente Lasso come “insufficienti e prive di garanzie che non riconoscono lo stato di povertà che affrontano milioni di famiglie”.
Il movimento chiede al governo 10 punti, tra cui quello di non firmare accordi di libero scambio che “distruggono la produzione nazionale”, e assicura che continuerà a lottare fino a quando tutte le sue richieste non saranno soddisfatte.
I ministri dell’Interno e della Difesa dell’Ecuador si presenteranno all’Assemblea nazionale per rispondere alle domande sulla repressione delle manifestazioni che ha causato quattro morti e centinaia di feriti tra i manifestanti.
Dopo una sessione maratona, il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Ecuador ha sospeso fino a ieri, 28 giugno, il dibattito sulla richiesta di impeachment nei confronti del presidente ecuadoriano Guillermo Lasso.
Il presidente del Parlamento, Virgilio Saquicela, ha convocato i legislatori ecuadoriani per riprendere la discussione sulla richiesta di impeachment nei confronti di Guillermo Lasso.
La richiesta di destituzione del presidente Guillermo Lasso è promossa dal gruppo parlamentare dell’Unione per la Speranza (UNES), con la motivazione di “grave crisi politica e tumulti interni”, a seguito delle mobilitazioni indette dal 13 giugno dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie).
L’azione parlamentare presentata contro il presidente Lasso è stata sostenuta dalle firme dei deputati dell’UNES, che hanno chiesto l’allontanamento del capo di Stato a poco più di un anno dalla sua elezione a presidente.
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