Dal porto di Berdyansk sul Mar d’Azov, sotto il controllo delle forze armate russe, è salpata la prima nave mercantile carica di grano dopo mesi di blocco di questa struttura portuale.
A renderlo noto è stato il governatore dell’amministrazione militare-civile filorussa della regione di Zaporizhzhia, Yevhen Balitsky, sul proprio canale Telegram. “Dopo diversi mesi di inattività, la prima nave mercantile ha lasciato il porto commerciale di Berdyansk. 7 mila tonnellate di grano sono partite verso i Paesi amici.
La sicurezza della nave da carico secco sarà assicurata dalle navi russe della base navale di Novorossijsk della flotta del Mar Nero. La baia di Berdyansk e il porto stesso sono completamente sicuri e i lavoratori e le attrezzature portuali sono pronti per effettuare il trasbordo di merci”, ha scritto Balitsky.
Le forze armate russe hanno anche annunciato di voler ritirare le truppe dall’Isola dei Serpenti, “per non ostacolare gli sforzi dell’Onu per liberare le esportazioni alimentari ucraine”. Lo riferisce la Tass.
Tuttavia, a Kiev non sarà consentito di usare l’isola come base per le sue esportazioni. “Il 30 giugno, in segno di buona volontà, le forze armate russe hanno completato i loro compiti sull’Isola dei Serpenti e hanno ritirato una guarnigione di stanza lì”, ha affermato il ministero della Difesa in una nota.
Nelle scorse ore è arrivata a destinazione anche la nave mercantile turca che il 22 giugno scorso aveva lasciato in quel caso il porto ucraino di Mariupol. Un “via libera” dopo i colloqui tra le delegazioni turca e russa a Mosca sul grano bloccato in Ucraina.
La Russia già ai primi di giugno avrebbe concordato con Ucraina e Turchia uno schema preliminare per l’uscita dal porto di Odessa delle navi con il grano.
“Sarà possibile esportare i cereali in uscita dai porti sotto il controllo dell’Ucraina, a cominciare da quelli sul Mar Nero, come Odessa e i siti vicini” avevano dichiarato nelle settimane scorse le autorità russe. “Non siamo stati noi a minare gli scali, sono stati gli ucraini. Se si bonificano questi luoghi dalle mine le navi cariche di grano potranno salpare. Da parte nostra garantiremo il loro passaggio sicuro e senza problemi“.
Gli Stati Uniti hanno ammonito 14 Paesi, in gran parte africani, sul fatto che navi russe potrebbero essere dirette verso di loro ma che si tratta di “grano rubato” e quindi non dovrebbero acquistarlo.
Il Dipartimento di Stato Usa ha posto così molti paesi africani di fronte al dilemma: beneficiare di grano a buon mercato frutto dell’intervento militare russo in Ucraina ma mettendosi contro l’Occidente, o rifiutare un affare per poi dover acquistare il grano a prezzi di mercato, mentre le quotazioni si impennano e centinaia di migliaia di africani sono affamati?
Molti osservatori prevedono che i paesi africani sceglieranno la prima opzione nonostante le minacce statunitensi.
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Tina
credo ci sia una contraddizione/refuso negli ultimi due paragrafi dell’articolo: si prevede che i paesi africani optino per la prima o la seconda opzione citata al penultimo paragrafo? sono interessata, grazie di una precisazione
Redazione Contropiano
per la seconda, ovviamente… Grazie per la segnalazione