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In Iraq ancora occupato il Parlamento

Dopo lo Sri Lanka anche in Iraq i manifestanti sono riusciti ad occupare il Parlamento e, secondo l’analista politico iracheno Methaq al Fayyed intervistato dall’agenzia Nova, l’occupazione in corso presso la Camera dei rappresentanti dell’Iraq potrebbe durare fino all’ashura, la ricorrenza religiosa prevista quest’anno il 9 agosto.

Il 30 luglio, gruppi di manifestanti, perlopiù sostenitori del leader politico e religioso sciita iracheno Muqtada al Sadr, hanno fatto irruzione nella Camera dei rappresentanti per protestare contro la candidatura a primo ministro di Mohammed al Sudani, esponente dei partiti filo-iraniani riuntiti all’interno di quello che viene definito “Quadro di coordinamento”. Al Sadr, dal canto suo, ha successivamente rivolto un appello chiedendo al popolo, alle tribù, alle forze di sicurezza e alle milizie dell’Iraq di “sostenere i rivoluzionari” che hanno invaso la Zona verde di Baghdad e occupato il Parlamento.

Il Parlamento è ancora occupato dai manifestanti che hanno fatto irruzione nella Zona verde di Baghdad, il quartiere blindato che è sede delle principali istituzioni governative e delle ambasciate straniere, per protestare contro la candidatura a primo ministro di Mohammed al Sudani, esponente dei partiti filo-iraniani. Il presidente del Parlamento, il sunnita Mohamed al Halbousi, ha sospeso tutte le sessioni e gli incontri “fino a prossimo avviso”. Tutti gli uffici pubblici della capitale sono stati chiusi come misura di sicurezza. Almeno cento dimostranti e 25 membri delle forze di sicurezza dell’Iraq sono rimasti feriti nelle proteste di ieri, secondo l’ultimo bilancio fornito dal ministero della Salute iracheno.

Anche nella giornata di ieri le proteste sono continuate. Secondo l’agenzia Nova Baghdad è stata testimone di una “contro-protesta” verso gli occupanti del Parlamento organizzata dai sostenitori del “Quadro di Coordinamento”. I contro-manifestanti sono stati frenati dalle forze di sicurezza irachene e costretti ad allestire tende fuori alla Zona verde, una zona fortificata sede di istituzioni e ambasciate. Qui, secondo quanto riferito dall’agenzia irachena “Shafaq” sono stati circa 10 mila i manifestanti radunatisi. Tuttavia, in serata, la situazione è rimasta “stabile”. Altre proteste sono state organizzate in diverse località del Paese, tra cui la città sacra per gli sciiti Najaf, a sud di Baghdad, e Kirkuk, a nord, dove, tuttavia, le forze di sicurezza hanno riferito di aver riportato la calma.

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