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I laboratori biologici militari yankee in Ucraina /2

Il 4 agosto, la Komsomol’skaja Pravda riportava per l’essenziale le affermazioni del Comandante delle Forze russe di difesa radiologica, chimica e biologica, Igor’ Kirillov, a proposito della possibilità di una creazione artificiale di agenti di Covid-19 e vaiolo delle scimmie, oltre che di fattori legati all’insorgere di tumori: tutti elementi riconducibili al programma “Predict”, avviato nel 2009 dall’americana USAID.

Nel 2019, prima ancora della comparsa del Covid-19, presso l’Istituto John Hopkins erano state condotte le prove “Ivent-201”, per mettere a punto i passi da seguire in caso di epidemia da un coronavirus sconosciuto, che verrebbe trasmesso all’uomo dai pipistrelli attraverso un “ospite” intermedio quale il maiale.

«Esattamente un tale scenario di sviluppo del COVID-19», ha affermato Kirillov, «e la piega eccezionale assunta nel 2019 dal programma “Predict”, consentono di supporre il carattere deliberato della pandemia e il coinvolgimento USA nel suo insorgere». Senza dimenticare le attività svolte in Ucraina da “Metabiota”, appaltatrice chiave del Pentagono per le attività biologiche militari.

In passato, Mosca aveva già ventilato ipotesi sulle possibili responsabilità dei laboratori militari yankee sparsi in alcune delle ex Repubbliche sovietiche. Lo aveva fatto anche ben prima dello scoppio ufficiale del Covid-19.

Ma l’effetto esplosivo, a detta di Tsargrad.tv, questa volta, viene dal fatto che sia stato il Ministero della difesa, nella persona di Igor’ Kirillov, a gettare apertamente in faccia agli USA il guanto di sfida: ciò sta a indicare che «Mosca dispone di prove concrete e non le terrà più nascoste».

Kirillov ha parlato anche del vaiolo delle scimmie, dichiarando che sarebbero stati sequestrati documenti secondo cui «dal 2019 USAID e il suo appaltatore principale, la “Labyrinth Ukraine” (divisione dell’americana “Labyrinth Global Health”, legata alla “Metabiota”) prendono parte al programma biologico militare USA… in particolare per gli studi su coronavirus e vaiolo delle scimmie».

Kirillov ha inoltre menzionato preparati USA che, «se introdotti nell’organismo per un breve periodo, causano malattie croniche e provocano lo sviluppo di varie forme di cancro. Secondo gli esami medico-forensi venezuelani e i medici che avevano cercato di curare Ugo Chavez, un simile preparato sarebbe stato usato da Claudia Diaz per avvelenarlo».

Teoricamente, dichiara il ricercatore del Dipartimento di Bioingegneria dell’Università “Lomonosov” di Mosca, Aleksandr Kudrjavtsev, è possibile mettere a punto un farmaco in grado di sviluppare il cancro; nel 2010, «la Defense Threat Reduction Agency (DTRA) aveva pubblicato un rapporto in cui menzionava tecnologie a duplice utilizzo, sia per usi pacifici (es. cura di malattie), che militari. In pratica, si tratta di manipolazioni con l’ausilio della cosiddetta interferenza-RNA», un metodo che consente di alterare la produzione di una o un’altra proteina necessaria all’organismo.

Il 5 agosto, ancora la Komsomol’skaja Pravda ha scritto che, nel bel mezzo della pandemia, Bill Gates ha mostrato una «straordinaria capacità di preveggenza. Dopo il coronavirus ci sarà il vaiolo, aveva detto, con ciò ammettendo, di fatto, che il virus della “scimmia” è stato creato artificialmente».

Un altro evento significativo si sarebbe verificato lo scorso autunno. Sembra che in una discarica nei pressi del centro di ricerca di Filadelfia, siano state trovate misteriose fiale con la scritta “vaiolo” e “vaiolo bovino”. Dopo l’intervento del FBI, non se ne è più saputo nulla.

Ora, solamente a due centri di ricerca nel mondo è consentito conservare questo virus, allo scopo di creare vaccini e farmaci efficaci: uno è in USA, ad Atlanta e l’altro è il centro “Vektor” di Novosibirsk.

La vice Direttrice di “Vektor”, Tat’jana Nepomnjaščikh, ha dichiarato a Komsomol’skaja Pravda che l’agente infettivo del vaiolo delle scimmie, i cui focolai erano stati rilevati in Africa, è molto simile al virus naturale del vaiolo.

Oggi, il virus delle “scimmie” non provoca epidemie su larga scala, dato che l’agente ha una bassa trasmissibilità dall’animale all’uomo; ma «non appena il virus acquisisce alcune mutazioni e inizia a trasmettersi in misura efficace tra le persone, ecco che otteniamo un analogo del vaiolo naturale, in grado di portare a grandi epidemie».

Anni fa, ha detto Nepomnjaščikh, ricercatori canadesi avevano dimostrato che, sulla base di un virus altamente correlato di vaiolo equino, in linea di principio è possibile ricreare il virus in provetta.

A pandemia già in corso, il dottor Jeffrey Sachs, direttore di una commissione di studio della rivista The Lancet, nel corso di una conferenza medica in Spagna ammise un certo numero di pubblicazioni della rivista sul “Corona” erano state deliberatamente rallentate: alle commissioni di studio avevano chiuso la bocca.

Sachs aveva pubblicamente dichiarato che mano umana ha chiaramente contribuito a creare l’agente della pandemia di COVID-19. Tutto fa pensare che sia stata utilizzata tecnologia americana, di cui nessun altro paese dispone: «la calligrafia è degli Stati Uniti», aveva detto Sachs.

Ci sono poi alcune dichiarazioni di deputati USA, ha detto Kirillov, che fanno riflettere sul ruolo dei biologi americani nella comparsa e diffusione del COVID-19, e ha ricordato come, lo scorso luglio, Jason Crow, membro del Intelligence Committee della Camera, nel corso della Conferenza sulla sicurezza, abbia ammonito gli americani sul pericolo rappresentato dal cedere il proprio DNA a società private per test, dato che «c’è la possibilità che i risultati dei test vengano venduti a terzi» e tali informazioni possano essere utilizzate «per sviluppare armi biologiche mirate contro gruppi o singoli individui».

Ricordiamo che, nel 2018, l’ex consigliere russo del Segretario generale dell’ONU, Igor Nikulin, aveva parlato degli oltre 400 laboratori USA sparsi per il mondo, in cui si mettono a punto armi biologiche, indirizzate in particolare contro il codice genetico dei russi; mentre, un anno prima, il Pentagono stesso aveva ammesso la raccolta di materiali biologici di cittadini russi.

Ora, intervistato da Tsargrad.tv, il professore Vladislav Šafalinov ha dichiarato che «nessuno ha dubbi sull’origine artificiale del virus. Inoltre, con vari colleghi abbiamo analizzato articoli scientifici sul tema, redatti da scienziati cinesi e americani, rilevando che in pratica, da fine anni ’90, venivano condotti esperimenti scientifici sulla creazione di virus dalle proprietà “desiderate”».

Ad esempio quelle necessarie a portare a termine varie “imprese” rese poi pubbliche da WikiLeaks, anche legate alla comparsa di tumori in tanti leader latino-americani.

Nel 2008, per esempio, la CIA chiese all’ambasciata USA in Paraguay di raccogliere dati biometrici, incluso il DNA, sui quattro i candidati alla presidenza. Ma questo, scrive Tsargrad.tv, sicuramente non avveniva solo in Paraguay, perché non possono esserci così tante coincidenze casuali: Dilma Rousseff, 2009, cancro, operata; Nestor Kirchner, 2010, cancro, morto; Luis Lula da Silva, 2011, cancro, operato; Juan Manuel Santos, 2011, cancro, operato; Evo Morales, 2011, cancro, operato; Fernando Lugo, 2012, cancro, operato; Cristina Kirchner, 2013, cancro, operata; Hugo Chavez, 2013, cancro, morto; Fidel Castro, 2016, cancro, morto.

A questo punto, ci è consentito qualche dubbio sulla sincerità delle democratiche “preoccupazioni” sulla salute sociale?

Vedi la prima parte:  La guerra in Ucraina e i laboratori biologici Usa a Lvov, Poltava e Kjarkhov

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4 Commenti


  • Sergio

    Qualche dubbio si ma attento a non scivolare sul complottismo che è la negazione della lotta di classe. Ciao


    • Redazione Roma

      Qualche dubbio si, ma anche una pista da non mollare visto come diventano isterici ogni volta che se ne parla


  • Alessio

    Ecco che ci si sposta sul complottismo. Addirittura Bill Gates, noto filantropo, avrebbe a che fare… con cosa esattamente?


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