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Ucraina. Zelenski e Stati Uniti smentiscono voci su una trattativa

Le voci secondo cui Washington sta spingendo la leadership ucraina a negoziare con la Federazione Russa sono una bugia assoluta, ha affermato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina Bridget Brink ripresa da Interfax/Ukraine.

“Questa è una bugia assoluta. Posso solo ribadire ciò che hanno detto il nostro Presidente e Segretario di Stato e altri funzionari di alto rango. Hanno affermato che solo gli ucraini e il leader democraticamente eletto dell’Ucraina, il presidente Zelensky, possono decidere quando e come questo il conflitto dovrebbe finire e quando e come avviare i negoziati. Il mio incarico, e il nostro incarico collettivo degli Stati Uniti, è di sostenere gli ucraini in ogni modo in modo che abbiano la posizione più forte possibile al tavolo dei negoziati, e lo facciamo fornendo il più potente posizione sul campo di battaglia”, ha detto la Brink.

Dal canto suo anche il presidente ucraino Zelenski ha affermato che l’impressione di una pausa dopo un certo numero di vittorie è falsa. “Forse a qualcuno ora sembra che dopo una serie di vittorie abbiamo una certa tregua. Ma questa non è una pausa. Questa è la preparazione per la prossima offensiva”, ha detto domenica sera nel suo tradizionale discorso video.

Secondo il canale russo War Gonzo “I territori cuscinetto liberati, per quanto cinici possa sembrare, possono rimanere oggetto di contrattazione per i politici. L’unica domanda è quanto sarà alta la posta in gioco quando una delle parti vorrà “aggiustare” lo stato delle cose e congelare il fronte per una nuova svolta”.

L’arresto della controffensiva ucraina, evidenziatosi nei giorni scorsi, dunque non sarebbe dettato dall’apertura di spiragli di trattative con la Russia.

Secondo l’Istituto per lo Studio della Guerra, il think thank statunitense che monitora quotidianamente l’andamento del conflitto, “le forze russe continuano a condurre operazioni offensive senza senso intorno alla città di Donetsk e Bakhmut invece di concentrarsi sulla difesa contro le controffensive ucraine che continuano ad avanzare. Le truppe russe continuano ad attaccare Bakhmut e vari villaggi vicino alla città di Donetsk che hanno un significato emotivo per i residenti favorevoli alla guerra della Repubblica popolare di Donetsk (DNR), ma poco altro. Apparentemente i russi stanno indirizzando alcune delle limitatissime riserve disponibili in Ucraina a questi sforzi piuttosto che alle vulnerabili linee difensive russe lanciate frettolosamente lungo il fiume Oskil nell’oblast di Kharkiv orientale”.

Ma proprio sul fiume Oskil si sarebbe arrestata la controffensiva ucraina, con la città di Kunyansk divisa in due con gli ucraini sulla riva occidentale e i russi attestati su quella orientale. Fonti ucraine parlano di sbarchi e attraversamenti del fiume da parte delle truppe ucraine più a nord, ma non riferiscono se questi hanno avuto successo o sono stati respinti come avvenuto nei giorni scorsi.

L’agenzia russa Novosti riferisce quanto rivelato da un ufficiale ucraino preso prigioniero secondo cui le forze di sicurezza ucraine subiscono perdite significative e si rifiutano di andare in prima linea, anche nell’area di Artemivsk (ribattezzata Bakhmut – ndr). L’ufficiale è Oleg Rozhkovsky, un tenente anziano della 58a brigata delle forze di sicurezza ucraine, preso prigioniero dai miliziani della compagnia di contractors russi Wagner. Una notizia simile era comparsa nei giorni scorsi anche in un servizio del New York Times che aveva raccolto testimonianze sul campo di soldati ucraini.

Il giornale ucraino Kyev Indipendent scrive che Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha riferito che questa mattina le forze ucraine hanno respinto tre attacchi russi e hanno condotto attacchi aerei contro le posizioni russe.

L’agenzia ucraina Energoatom per l’energia nucleare ha accusato Mosca di bombardamenti su Zaporizhzhia aggiungendo che una “potente esplosione” è avvenuta “a soli 300 metri” dai reattori di i reattori dell’impianto nucleare. La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sta ricevendo ancora una volta energia dalla rete nazionale, ha detto sabato l’agenzia atomica delle Nazioni Unite (AIEA), dopo che è stata interrotta dall’alimentazione esterna, aumentando il rischio di un incidente.  “La linea restaurata da 750 kilovolt (kV) fornisce ora alla più grande centrale nucleare d’Europa… l’elettricità necessaria per il raffreddamento del reattore e altre funzioni di sicurezza essenziali”, ha affermato l’AIEA.

 

 

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1 Commento


  • Mauro

    Bella la prima pagina di oggi del Manifesto…

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