Il 24 febbraio 1812, l’allora presidente degli Stati Uniti, James Madison, decise di inviare un agente speciale in Sud America per osservare i processi di emancipazione nella regione. Per questo nominò Joel Roberts Poinsett, che iniziò il suo viaggio proprio dal Cile, dove finì per far parte della guerra per l’indipendenza.
Sebbene l’incarico ricevuto da Madison non fosse quello di farsi coinvolgere negli sforzi nazionali per la liberazione dalla Spagna, con l’obiettivo di evitare di intralciare ulteriormente le tese relazioni nordamericane con l’impero iberico, Poinsett fu un attivo collaboratore del Generale José Miguel Carrera, rendendo in tal modo concreta la prima connessione tra i due paesi.
Un decennio dopo, a seguito del trionfo dei patrioti, il nuovo capo di Stato, James Monroe, riconobbe le nuove repubbliche americane, a cominciare dal Cile. Quindi, chiese al Congresso fondi per designare, il 17 gennaio 1823, Herman Allen come primo ministro plenipotenziario degli Stati Uniti a Santiago, ufficializzando così le relazioni.
Nel 2023 si commemoreranno i 200 anni da quella pietra miliare, e i governi di Gabriel Boric e Joe Biden stanno già lavorando per celebrare un legame che, nonostante episodi complessi, come l’intervento statunitense nel Colpo di Stato del ’73, ha avuto “grandi successi”, come l’accordo di libero scambio che compie 20 anni il prossimo giugno.
A tal proposito, dopo la visita nel nostro Paese del Segretario di Stato americano Antony Blinken, questa settimana, la ministra degli Esteri, Antonia Urrejola, ha evidenziato il colloquio che ha avuto con il suo omologo nordamericano, con il quale ha parlato “dell’opportunità che rappresenta la prossima commemorazione dei 200 anni di relazioni diplomatiche”.
In tal senso, la ministra ha sottolineato “come questa istanza servirà a fare un bilancio dei nostri legami, imparare dalle lezioni del passato, alcune molto dure, e anche progettare il futuro di un proficuo rapporto bilaterale“. [Tale affermazione] è stata avallata dall’autorità Nordamericana.
“Abbiamo una relazione che è stata fondamentalmente unita da interessi e valori condivisi, e il prossimo anno, infatti, celebreremo 200 anni di relazioni“, ha affermato Blinken, oltre a sottolineare l’interesse degli Stati Uniti ad aumentare i propri investimenti in Cile, dove è il secondo partner commerciale dopo la Cina.
In questo contesto, sono già in corso alcune iniziative e idee proposte per festeggiare i legami cileno-statunitensi. Secondo quanto riferito da fonti governative a Emol, i piani prevedono una possibile visita di “alte autorità” della Casa Bianca, riferendosi allo stesso Biden o alla vicepresidente Kamala Harris.
Infatti, l’ambasciatore cileno a Washington, Juan Gabriel Valdés, ha già avuto colloqui con la Casa Bianca per invitare il Presidente a Santiago. Da La Moneda assicurano che “c’è la buona disposizione a pensare una cosa del genere“, anche se avvertono che un’eventuale conferma dipende da numerosi fattori.
Uno di questi è la preoccupazione di Biden per la guerra in Ucraina e il fronte interno, dal momento che ha uno scarso consenso dei cittadini a causa degli effetti dell’inflazione sull’economia statunitense. E questo avrebbe un impatto sul successo dei Democratici nelle elezioni legislative del novembre 2022 e, soprattutto, sulle loro opzioni di rielezione.
Attività culturali ed economiche
“Non va dato per scontato, perché ha a che fare con molte cose“, affermano dall’Esecutivo, pur sottolineando che una possibile visita di “alte autorità statunitensi a Santiago” non è esclusa. “Senza dubbio sarebbe una cosa grandiosa, vedremo se sarà possibile. È un’aspirazione che abbiamo e vedremo come si farà“, indicano.
Almeno per quanto riguarda la tempistica, c’è spazio, dal momento che fonti diplomatiche hanno dichiarato a questo giornale che un anno di margine “è un tempo sufficiente” per considerare la possibilità di un evento di questa portata, considerando l’ampio dispiegamento di sicurezza che comporta la visita di un leader statunitense.
Più avanzati sono i colloqui per organizzare eventi congiunti per celebrare la ricorrenza. A tal fine, le ambasciate di entrambi i Paesi stanno già programmando una serie di attività di carattere culturale e commerciale, nell’ottica di rafforzare ulteriormente le relazioni tra Washington e Santiago.
Da parte statunitense, la rappresentante di quel Paese in Cile, Bernadette Meehan, arrivata nel nostro Paese solo poche settimane fa, presentando le sue credenziali a Boric venerdì 30 settembre, sta appena inserendosi nel suo lavoro e, persone vicine a quella delegazione, per quanto riguarda la programmazione, dicono che ”è in preparazione“.
Intanto il Cile, tramite l’Ambasciatore Valdés, sta programmando una settimana dedicata al nostro Paese in diverse città americane, con eventi nei sei consolati generali del nostro Paese sul suolo nordamericano, che si trovano a Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York e San Francisco.
“Abbiamo già un programma provvisorio a Washington“, assicurano, oltre a sottolineare che l’idea è quella di organizzare di tutto, dalle mostre d’arte ai dibattiti sulla storia del Cile e degli Stati Uniti, guidati da storici di entrambi i paesi. «Saranno principalmente attività culturali e incontri sull’economia e gli investimenti», spiegano.
Parimenti, la prossima settimana si terrà presso il Ministero degli Affari Esteri il primo incontro di coordinamento per esaminare i dettagli delle attività, anche se durante la visita di Blinken in Cile si è detto che sarebbero proprio le ambasciate ad avere il compito di coordinare e realizzare gli eventi.
* Emol
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Riko
Povero Cile….. Povero Allende….