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Stati Uniti. Su Kiev si “raffreddano” gli entusiasmi, crescono gli inviti a negoziare

Sarà per l’imminenza delle elezioni medio termine, sarà perché la guerra in Ucraina si annuncia lunga e logorante anche per il blocco euro-atlantico, ma cominciano a essere numerosi i segnali che anche gli Usa intendono portare le autorità di Kiev a più miti consigli.

A riferire che l’aria anche negli USA stia cambiando, è stato il Washington Post in un articolo pubblicato sabato e che cita fonti anonime a molto ben informate. Sullo sfondo ci sarebbe la preoccupazione che la guerra in Ucraina possa sfociare in un conflitto nucleare, oltre che per i suoi effetti sull’economia mondiale, inizialmente sottovalutati.

Il presidente americano Joe Biden starebbe cercando di convincere privatamente i leader ucraini a negoziare e abbandonare il rifiuto di impegnarsi in colloqui di pace con la Russia solo se verrà rimosso il presidente russo Vladimir Putin.

Il rifiuto di Kiev è stato però ribadito ieri da Kiev dal consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak.

Secondo quanto scrive il quotidiano Usa, la proposta dell’amministrazione Biden “non è volta a spingere Kiev al tavolo dei negoziati, ma piuttosto a garantire che l’Ucraina mantenga il sostegno di altri Paesi i cui governi sono diffidenti in merito alla possibilità di finanziare un conflitto di lungo periodo“.

La stanchezza in Ucraina è una realtà per alcuni dei nostri partner“, ha detto un funzionario statunitense citato dal Washington Post in condizione di anonimato.

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che ‘‘il Cremlino continua a intensificare questa guerra. Il Cremlino ha dimostrato la sua riluttanza a impegnarsi seriamente nei negoziati anche prima di lanciare la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina“.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov non ha invece commentato la notizia diffusa dal Wall Street Journal secondo cui negli ultimi mesi il consigliere per la Sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, avrebbe avuto “conversazioni riservate con i principali collaboratori del presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di ridurre il rischio di un conflitto più ampio sull’Ucraina e di mettere in guardia Mosca dall’uso di armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”.

Non abbiamo nulla da dire su questa pubblicazione”, ha detto Peskov ai giornalisti.

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1 Commento


  • Mara

    A me risulta che prima dell’intervento russo in Ucraina sia stata la casa bianca a non impegnarsi nei trattati con il Cremlino con il ritiro dai trattati per la riduzione del armi nucleari.

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