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USA. Colpite centrali elettriche nel North Carolina… ma non sono stati i russi

Le interruzioni nelle forniture di energia elettrica che hanno interessato vaste porzioni del North Carolina lo scorso fine settimana sono state causate da attacchi con armi da fuoco a infrastrutture energetiche di quello Stato Usa. A riferirne è l’agenzia Nova.  Le autorità statunitensi, hanno definito gli attacchi un “atto criminale”.

Secondo lo sceriffo della contea di Moore, Ronnie Fields, l’esito dei primi rilievi effettuati presso le sottostazioni per la distribuzione dell’energia elettrica andate a fuoco nel fine settimana conferma la dinamica di attacchi mirati. Per il momento, però, le autorità hanno precisato di non disporre di elementi sufficienti a ipotizzare l’identità e il movente dei responsabili.

La televisione Cbs riferisce che è stato decretato il coprifuoco a partire dalle 21:00 di domenica. Oggi le scuole saranno chiuse. Lo sceriffo ha anche detto che una maggiore sicurezza sarebbe stata fornita durante la notte alla sottostazione e intorno alle imprese locali della zona. Domenica notte era in vigore lo stato di emergenza e un rifugio è stato aperto presso il complesso sportivo della contea di Moore.

I blackout hanno colpito oltre 35mila utenze nel North Carolina e sono iniziati nella notte di sabato, interessando la maggior parte della contea di Moore. Le interruzioni delle forniture potrebbero proseguire per giorni, e lo Stato ha proclamato un’emergenza e un coprifuoco locale dalle 21 alle 5 (ora locale). Alla ricerca dei responsabili degli attacchi alle centrali elettriche partecipa anche il Federal Bureau of Investigation (Fbi).

Emily Grace Rainey, ex ufficiale delle operazioni psicologiche dell’esercito americano, ha pubblicato diversi post sui social media, affermando che: “La corrente è fuori uso nella contea di Moore e so perché”. All’origine dei post di protesta ci sarebbe lo sdegno per un spettacolo di Drag Queen nella città di Sothern Pines. Prima dello spettacolo, Rainey ha pubblicato su Facebook le informazioni sugli sponsor, implorando gli altri di esprimere le proprie opinioni, dicendo: “Sai cosa fare”.

Dopo che la corrente si è interrotta, Rainey ha pubblicato una foto del tendone dove era programmato lo spettacolo di drag queen, sostenendo che Dio stava “castigando la contea di Moore”. Durante la conferenza stampa di domenica, lo sceriffo ha affermato che i post di Rainey erano “falsi”, e sebbene abbiano parlato con lei, hanno stabilito che i suoi post sui social non erano credibili.

La Rainey afferma di essere il capo del Moore County Citizens for Freedom (MCCF). Il gruppo è una “rete apartitica di cittadini della contea di Moore dedicata alla promozione dei valori conservatori nella contea di Moore, attraverso l’educazione e l’attivismo”.

I dirigenti della scuola cristiana di Southern Pines hanno affermato che gli spettacoli di drag queen sono rivolti ai bambini. In una lettera del 21 novembre, gli amministratori della Calvary Christian School hanno esortato i genitori a contattare il consiglio comunale, il teatro e gli sponsor dello spettacolo per chiedere l’annullamento dell’evento.

L’ufficio dello sceriffo della contea di Moore non ha confermato l’ipotesi che i black out e la protesta contro lo show delle drag queen siano collegati.

Si tratta probabilmente di un episodio marginale e non sorprendente in una società fobica come quella “dell’America profonda”, ma si va a sommare a tanti altri segnali di una accresciuta tensione all’interno della società statunitense  un processo di polarizzazione violenta in corso ormai da alcuni anni – e che da mesi fa parlare sui mass media USA di rischio di guerra civile -, una polarizzazione che aveva trovato nella elezione di Trump e nella contestazione dei risultati elettorali che lo hanno visto perdere la Casa Bianca i suoi punti più alti di manifestazione esplicita.

 

 

 

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