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Scontri tra militari indiani e cinesi al confine dell’Arunachal Pradesh

Militari degli eserciti di India e Cina si sono scontrati lungo la linea di controllo effettivo (Lac), la zona di confine contesa, in corrispondenza del settore di Tawang Sector, nell’Arunachal Pradesh. Nello scontro ci sono stati feriti da una parte e dall’altra.

Lo rivela oggi l’agenzia di stampa indiana Asian News International (“Ani”), precisando che l’episodio risale al 9 dicembre. Secondo quanto riferito, in seguito all’incidente c’è stato un incontro tra comandanti, in conformità con i meccanismi bilaterali vigenti per queste circostanze, e le truppe hanno liberato l’area.

Secondo fonti militari indiane, i militari cinesi avrebbero avuto la peggio negli scontri avvenuti venerdì scorso. Citate dall’agenzia di stampa di Nuova Delhi “Ani”, le fonti affermano i feriti tra le fila dell’esercito di Pechino sarebbero ben superiori rispetto a quelli registrati tra gli uomini delle forze armate indiane.

In base alla loro ricostruzione, nel settore di Tawang sarebbero arrivati 300 militari cinesi pesantemente armati che, tuttavia, non si aspettavano la pronta reazione dell’India. Nel frattempo la stessa agenzia “Ani” ha fatto sapere che i militari indiani feriti sono stati trasferiti all’ospedale militare di Guwahati.

Lo Stato dell’Arunachal Pradesh, all’estremità nord-orientale dell’India, fu istituito nel 1987 dopo essere stato un Territorio dell’Unione dal 1971. La capitale è Itanagar. Il suo territorio è per la maggior parte conteso dalla Cina, che lo rivendica come Tibet meridionale o Zangnan.

Durante la guerra sino-indiana del 1962 le truppe cinesi superarono temporaneamente la linea McMahon, la demarcazione proposta dall’amministratore coloniale britannico Henry McMahon nella Convenzione di Simla del 1914, firmata dai rappresentanti britannici e tibetani e non riconosciuta né dall’India, indipendente dal 1947, né dalla Repubblica Popolare Cinese, nata nel 1949.

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