Gli apprendisti stregoni abbondano in Occidente. Prima Draghi (vedi altro articolo sul giornale di oggi), poi l’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, soffiano sul fuoco dell’escalation militare in Ucraina e della sua adesione alla Nato.
In una intervista alla BBC Rasmussen ha affermato che un gruppo di paesi della Nato potrebbe intraprendere azioni individuali e dispiegare proprie truppe in Ucraina se gli Stati membri non garantiranno le richieste di sicurezza a Kiev durante il vertice della Nato a Vilnius, in Lituania, a luglio.
Rasmussen ha citato la Polonia come un paese già molto impegnato nel fornire assistenza concreta all’Ucraina ed ha ipotizzato la possibilità che la Polonia, seguita dagli Stati baltici, potrebbe formare una coalizione di paesi disposti ad intervenire militarmente.
“Penso che i polacchi prenderebbero seriamente in considerazione l’idea di entrare e riunire una coalizione di volenterosi se l’Ucraina non ottiene nulla a Vilnius. Non dobbiamo sottovalutare i sentimenti polacchi, i polacchi sentono che per troppo tempo l’Europa occidentale non ha ascoltato i loro avvertimenti contro la vera mentalità russa”, ha affermato Rasmussen nell’intervista.
Il quotidiano britannico The Guardian commenta che “Il suo sorprendente suggerimento secondo cui alcuni stati potrebbero considerare la posta in gioco abbastanza importante da utilizzare le proprie truppe potrebbe essere visto come un monito ai paesi che i rischi, inclusa la minaccia all’unità della NATO, non si presentano solo se all’Ucraina viene fornito un rapido percorso verso la NATO appartenenza o potenti garanzie di sicurezza. La Germania rimane cauta nell’andare troppo lontano, temendo che questo provocherebbe la Russia”.
Le raccomandazioni elaborate oggi da Rasmussen e da “un gruppo di consiglieri” impegnano gli alleati europei della Nato a sostenere Kiev militarmente ed economicamente ancora per decenni ma i risultati di tale scelta sarebbero pesantissimi per l’Europa. Per questo motivo, Rasmussen ammette che se Washington non dà il buon esempio e non firma per prima il documento che prepara l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, gli alleati europei si terrebbero alla larga da questo scenario che significherebbe uno scontro diretto con la Russia.
Rasmussen già a febbraio, durante una discussione nella commissione per gli affari esteri e la difesa del Parlamento europeo aveva affermato che “La Nato in quanto tale non è parte della guerra. Ma non dovremmo nascondere che ogni singolo membro dell’Alleanza è parte della guerra”.
Rasmussen, sta operando in qualità consigliere ufficiale del presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, e sta girando l’ Europa e Washington per valutare lo stato d’animo nei vari paesi prima dell’inizio del vertice della Nato a Vilnius il prossimo 11 luglio.
Dopo aver lasciato la NATO, Rasmussen ha fondato la sua società di consulenza strategica “Rasmussen Global”, che fornisce servizi di consulenza geopolitica e strategica. Nel 2016 l’allora presidente Petro Poroshenko aveva nominato Rasmussen, che aveva appena terminato il suo mandato come segretario della NATO, suo consigliere per l’avvicinamento all’Unione Europea.
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Al
Non dimentichiamo l´impegno di Rasmussen in Goldman Sachs dopo la segreteria NATO. Altrimenti non si capisce bene il potere della borghesia.
Ta
Già, se da solo non ce la fai, ti fai aiutare dai tuoi servi… Come Adolf nel ’41, con italiani, ungheresi, slovacchi, rumeni al seguito dell’invasione. Quella volta ha funzionato alla grande, no? Tipo sveglio sto Rasmussen…
Romario
Rasmussen è il tipico gerarca dell’imperialismo euro-atlantico, guerrafondaio coccolato dall’alta finanza. Un profilo delinquenziale.
Salvatore
puro terrorismo
Gianfranco
“Rasmussen ha affermato che un gruppo di paesi della Nato potrebbe intraprendere azioni individuali e dispiegare proprie truppe in Ucraina” … traduzione: abbiamo finito gli ucraini, ora serve un altro popolo idiota che possa rimpiazzarli, ma senza appellarsi all’art.5 trascinando noi (Stati Uniti) in guerra. Scommetto però che la reazione Russa contro i polacchi non sarà così “cavalleresca” come con gli ucraini.
kri
Se la Polonia e i baltici avalleranno la proposta avventuristica di Rasmussen, la Russia scatenerà un putiferio tale che quello che stiamo vedendo da più di un anno in Ucraina sembrerà una guerra combattuta con fionde e cerbottane. Fermare la guerra, spegnere l’incendio SUBITO!
Mara
Temo che il nostro governo sarebbe il primo insieme alla Polonia ad offrire le proprie truppe per mandarle a combattere per Zelenski visto il sodalizio che ha stabilito con quest’ultimo.