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Lula mette in riga l’Unione Europea per l’accordo con il Mercosur

Non siamo interessati ad accordi che ci condannino all’eterno ruolo di esportatori di materie prime, minerali e petrolio“. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, presidente di turno del Mercosur (mercato comune dell’America del Sud, ndr) ha introdotto un serio cambiamento di paradigma ed ha decisamente sturato le orecchie alla Ue relativamente all’accordo commerciale Ue-Mercosur, ed in particolare rispetto all’accesso delle imprese europee alle gare pubbliche nei Paesi del blocco commerciale latinoamericano.

L’Unione Europea ha provato ad aggiungere alcune clausole all’accordo con il Mercosur – il cosiddetto “documento aggiuntivo” – che Lula, e i paesi latinoamericani non sembrano affatto gradire.

“Non è ammissibile rinunciare al potere d’acquisto dello Stato, uno dei pochi strumenti di politica industriale che ci è rimasto“, ha detto Lula intervenendo al vertice in Argentina del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale.

Lula ha assunto la presidenza del blocco latinoamericano e la terrà fino alla fine di quest’anno, con l’obiettivo di sbloccare l’accordo con l’Unione europea ma anche di ridefinirne i parametri, fino ad oggi tutti a vantaggio della Ue.

L’accordo tra Ue e Mercosur era stato raggiunto nel 2019 durante il governo di Jair Bolsonaro dopo 20 anni di trattative. Ci sono ancora parti del trattato in fase di negoziazione e che Lula vorrebbe risolvere entro quest’anno.

Mi impegno a concludere un accordo con l’Unione europea, che deve essere equilibrato. Il documento aggiuntivo presentato dall’Ue a marzo di quest’anno è inaccettabile” – ha affermato Lula – “I partner strategici non negoziano con diffidenza. È imperativo che il Mercosur presenti una risposta rapida e energica“,  ha sottolineato Lula al vertice, dichiarandosi disponibile a firmare un accordo con l’Ue, ma non con “una spada puntata alla testa“.

Non vogliamo imposizioni – ha dichiarato -. È un accordo di partenariato strategico e nessun partner strategico punta una spada alla testa dell’altro. Sediamoci, sistemiamo le divergenze e vediamo cosa va bene per gli europei, e cosa va bene per il Mercosur e per il Brasile“, riferendosi al documento aggiuntivo sull’ambiente che Bruxelles vuole aggiungere all’intesa.

Coerentemente con il cambiamento del clima che ormai si respira nelle relazioni internazionali, il Mercosur non guarda solo all’accordo con l’Unione europea, ma intende “esplorare nuovi fronti negoziali con partner come Cina, Indonesia, Vietnam e i Paesi dell’America centrale e dei Caraibi“, ha sottolineato Lula perché “la proliferazione di barriere commerciali perpetua le disuguaglianze e danneggia i Paesi in via di sviluppo“.

Già intervenendo al forum di Parigi sul “Patto per il finanziamento globale” del 27 giugno scorso, Lula aveva denunciato che “Alcuni si spaventano quando parlo di creare nuove valute in nuovi scambi. Non so perché il Brasile e l’Argentina debbano commerciare in dollari, perché la gente non possa farlo nelle nostre valute. Non so perché il Brasile e la Cina non possano farlo nelle nostre valute, perché io debba comprare dollari“.

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