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Al Cairo conferenza delle organizzazioni palestinesi

In Egitto, ad Al Alamein, si è conclusa la conferenza delle organizzazioni palestinesi convocata da Abu Mazen per dare una sponda alla resistenza in Cisgiordania e provare a coordinare tutte le forze politiche palestinesi. Queste erano tutte presenti, inclusa Hamas ma esclusa la Jihad, che lamenta gli arresti dei propri militanti da parte della sicurezza dell’Anp.

La conferenza però si è conclusa senza un accordo concreto per l’unità del movimento palestinese. Nessuna concordia nazionale e nessuna strategia comune per mobilitare la popolazione contro l’occupazione militare e le provocazioni dei coloni.

Alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti di 14 organizzazioni di Ramallah e della capitale libanese Beirut, e si è conclusa con un comunicato congiunto di denuncia con forza del governo israeliano e dell’amministrazione Usa.

Il comunicato ha anche affermato il “diritto del popolo palestinese a praticare tutte le forme di lotta legittima contro Israele e attivare la resistenza popolare globale come opzione appropriata per questa fase”.

Il comunicato finale rinvia le questioni sospese ad una commissione formata dai leader delle stesse organizzazioni partecipanti. Non ci sarà un nuovo governo unitario e non è stata fissata una data per le elezioni politiche e presidenziali.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha ribadito che le elezioni si terranno solo quando sarà garantita la partecipazione alle urne anche dei cittadini palestinesi di Gerusalemme est, occupata dagli israeliani. Una posizione di principio corretta che però rischia di tenere ancora bloccato un processo elettorale tra i palestinesi che manca da troppo tempo e che viene invocato da molti.

Le elezioni politiche, diversamente da quelle comunali, infatti non si tengono dal 2006. La maggior parte delle organizzazioni dell’opposizione hanno chiesto di congelare l’ANP, uscire dagli accordi di Oslo e formare un governo palestinese provvisorio sul modello di quello algerino contro l’occupazione coloniale francese negli anni ’50 del secolo scorso.

Un incontro simile tra i leader delle organizzazioni palestinesi si era già tenuto nel 2020 tramite videoconferenza, ma non era riuscito a porre fine alle divergenze tra i gruppi.

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