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Brics. Dedollarizzazione, partneriati strategici e transizione complessiva

La scelta di Johannesburg per i lavori del 15esimo vertice dei BRICS è molto significativa sia perché evoca la lotta contro l’Apartheid e la figura eroica di Nelson Mandela, sia perché “il Sudafrica è la più piccola economia facente parte dei BRICS, ma è anche il paese che fornisce i maggiori aiuti al continente africano, con un focus particolare sull’agricoltura, sulla manifattura africana e sull’integrazione economica dell’intera area.

Un importante obiettivo è anche quello di cercare di mantenere rapporti di cooperazione e reciproco rispetto nell’autodeterminazione per la pace nel continente”, sottolinea l’economista Luciano Vasapollo che segue i lavori del 15esimo vertice dei BRICS e li spiega alla redazione di FarodiRoma.

Lo scopo principale dei BRICS – ricorda il decano di economia della Sapienza – oltre a quello di acquisire un’importanza a livello globale, è anche quella di concentrarsi sugli aiuti ai paesi dei Sud, in particolare in ambito infrastrutturale”.

Intervenendo al 15esimo vertice dei BRICS, il presidente russo Vladimir Putin, che partecipa all’evento in videoconferenza, si è rallegrato del fatto che gli incontri del gruppo “svolgono un grande ruolo pratico nella promozione del commercio e degli investimenti reciproci”.

Putin ha sottolineato che gli scambi commerciali della Russia con i partner del gruppo superano i 230 miliardi di dollari: “Il processo per l’obiettivo irreversibile della de-dollarizzazione dei nostri legami economici sta guadagnando slancio”, ha affermato rilevando che “la Russia riorienta i trasporti e la logistica verso partner affidabili, compresi i paesi BRICS”, mentre aumenta la fornitura di carburante, cibo e fertilizzanti al Sud del mondo”.

Infatti, “il fatturato commerciale tra la Russia e i paesi BRICS è aumentato del 40,5%”.

Tutto questo nonostante “le pratiche sanzionatorie illegittime abbiano un grave impatto negativo sulla situazione economica internazionale. Mentre il congelamento illegale dei beni di Stati sovrani costituisce una violazione di tutte le norme fondamentali e le regole del libero scambio”.

Nel suo intervento, infine, Putin ha invitato i rappresentanti delle imprese dei paesi BRICS al Forum economico orientale di Vladivostok nel settembre di quest’anno.

Il presidente sudafricano Ciryl Ramaphosa si è rallegrato del fatto che i cambiamenti sperimentati dalle economie dei Brics negli ultimi decenni abbiano contribuito in modo significativo a trasformare la forma dell’economia globale.

Ed ha sottolineato che la crescita economica deve essere sostenuta dalla trasparenza e dall’inclusione [quindi] “abbiamo bisogno di una riforma fondamentale delle istituzioni finanziarie globali, in modo che possano essere più rispondenti alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo”.

Nel frattempo, il primo ministro indiano Narendra Modi ha affermato che “l’India sarà il motore della crescita mondiale in quanto è attualmente l’economia in più rapida crescita al mondo e presto diventerà un’economia da 5.000 miliardi di dollari.”

Infine, Wang Wentao, ministro del Commercio cinese, a nome del presidente Xi Jinging, che non ha partecipato all’evento, ha chiesto di porre fine alla visione unidimensionale degli Stati che li divide in categorie artificiali come “liberale” o “autoritario”.

Formeremo partenariati strategici Brics più forti”, ha assicurato Xi in un discorso letto dal suo ministro del Commercio, Wang Wentao, durante la sessione dei leader del Forum economico del vertice, alla quale il leader cinese era assente senza una spiegazione ufficiale.

“Espanderemo – ha promesso – un modello BRICS-plus, faremo avanzare attivamente l’espansione dell’adesione, approfondiremo la solidarietà e la cooperazione con altri mercati emergenti e Paesi in via di sviluppo”.

Secondo Xi, non si tratta di un “esercizio” per chiedere ad altri Paesi di “schierarsi” o di “creare blocchi conflittuali”, ma “piuttosto di uno sforzo per espandere l’architettura della pace e dello sviluppo” nel mondo.

A prescindere dalle resistenze che si presenteranno, “i BRICS sono – ha concluso il presidente cinese nel suo intervento scritto – una forza positiva e stabile per il mondo. Continueremo a crescere”.

Accanto allo specifico processo politico ed economico interno in corso in Cina, il successo rappresentato dalla progressiva espansione cinese – ha commentato con FarodiRoma il prof. Luciano Vasapollo, decano di economia alla Sapienza e fondatore, con Rita Martufi, del capitolo italiano di REDH – è rappresentato dal sistema di alleanze costruito che impernia il multipolarismo: in primo luogo, quello costituito tra i paesi BRICS, ma anche attraverso alleanze e relazioni regionali con paesi economicamente e militarmente decisivi in diversi contesti regionali: come nel caso, in primo luogo, di Medio Oriente e America Latina.

Sono state, così, sviluppate relazioni autonome e indipendenti dall’influenza diretta del centro di potere economico e militare rappresentato dagli Stati Uniti d’America e dai suoi paesi alleati. Ovviamente se al livello generale di obiettivi perseguiti i BRICS si trovano tutti d’accordo, a livello attuativo c’è molta eterogeneità all’interno della coalizione.

La Cina infatti ha un ruolo predominante per quanto riguarda i finanziamenti allo sviluppo; presenta al suo interno diverse istituzioni e fornisce finanziamenti ai paesi in via di sviluppo di tutto il mondo, in particolar modo in Africa.

Il credito concesso dalla Cina viene dunque rappresentato dal sistema di alleanze costruito che impernia il multipolarismo: in primo luogo, quello costituito tra i paesi BRICS, ma anche attraverso alleanze e relazioni regionali con paesi economicamente e militarmente decisivi in diversi contesti regionali: come nel caso, in primo luogo, di Medio Oriente e America Latina.

Sono state, così, sviluppate relazioni autonome e indipendenti dall’influenza diretta del centro di potere economico e militare rappresentato dagli Stati Uniti d’America e dai suoi paesi alleati. Ovviamente se al livello generale di obiettivi perseguiti i BRICS si trovano tutti d’accordo, a livello attuativo c’è molta eterogeneità all’interno della coalizione.

La Cina infatti ha un ruolo predominante per quanto riguarda i finanziamenti allo sviluppo;
presenta al suo interno diverse istituzioni e fornisce finanziamenti ai paesi in via di sviluppo di tutto il mondo, in particolar modo in Africa.

Il credito concesso dalla Cina viene dunque visto dal governo cinese anche come un’opportunità di espandere il proprio ambito di influenza del commercio internazionale, principalmente per avere accesso alle materie prime, anche come un’opportunità di espandere il proprio ambito di influenza del commercio internazionale, principalmente per avere accesso privato alle materie prime”.

A FarodiRoma, Vasapollo ha anche ricordato che sia la Federazione Russa che la Repubblica Popolare Cinese, per un periodo lungo, hanno acquistato grandi quantità di oro, in gran parte per aggiungerlo alle loro riserve valutarie nelle banche centrali che altrimenti sarebbero tipicamente in dollari o euro. Per molti anni nei mercati aurei era noto che i maggiori acquirenti di oro fisico erano le banche centrali di Cina e Russia.

Quel che non era così chiaro  – ha rilevato – era quanto profonda fosse la loro strategia al di là del creare semplicemente fiducia nelle loro valute in mezzo alle crescenti sanzioni economiche e ai bellicosi proclami di guerra commerciale che venivano da Washington.

Cina e Russia, insieme probabilmente ai loro principali paesi partner commerciali nei BRICS, nonché dai paesi eurasiatici dell’Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (SCO), stanno per completare l’architettura della creazione di una nuova alternativa monetaria a quella del mondo del dollaro.

Attualmente, oltre ai membri fondatori Cina e Russia, i membri pieni della SCO includono Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e, più recentemente, l’India e il Pakistan.

Si tratta di una popolazione di ben 3 miliardi di persone, circa il 42% dell’intera popolazione mondiale, riuniti in una coerente, pianificata, pacifica cooperazione economica e politica”.

* da IlFarodiRoma

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2 Commenti


  • gy

    nel paragrafo “Il credito concesso dalla Cina viene dunque visto dal governo cinese anche come un’opportunità di espandere il proprio ambito di influenza del commercio internazionale, principalmente per avere accesso privato alle materie prime”
    c’è un errore, una frase ripetuta due volte


    • Redazione Roma

      In realtà no, leggere bene

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