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In Russia commenti contrastanti sulla morte di Prighozyn

La morte Yevgeny Prigozhin, le cui milizie della compagnia Wagner avevano assunto un ruolo di primo piano nella guerra contro l’Ucraina, arriva quasi due mesi dopo la sua rivolta abortita contro i vertici militari della Russia.

Le autorità hanno inizialmente dichiarato che tutte le 10 persone a bordo del jet privato Embraer Legacy sono rimaste uccise quando è precipitato vicino al villaggio di Kuzhenkino, nella regione di Tver.

L’agenzia statale russa per l’aviazione Rosaviatsia ha pubblicato il manifesto di volo che conferma che Prigozhin era tra le persone a bordo dell’aereo insieme ad alcuni dei più importanti comandanti della compagnia Wagner.

L’agenzia russa Interfax ha riferito che le operazioni di ricerca sono terminate e che i corpi di tutte le 10 persone a bordo sono stati recuperati dal relitto, citando una fonte dei servizi di emergenza.

Le cause dell’incidente rimangono tuttora sconosciute.

Il Comitato Investigativo russo ha aperto un caso penale per violazione delle norme di sicurezza del traffico e del funzionamento del trasporto aereo dopo l’incidente aereo che ha portato alla morte di Prigozyn e dei comandanti della compagnia Wagner, scrive la RIA Novosti, aggiungendo che una squadra investigativa è stata inviata sul luogo dell’incidente.

Il canale Telegram Grey Zone collegato alla Wagner, ha affermato che l’aereo è stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea dell’esercito russo, ma non è stato possibile verificare questa informazione.

Un funzionario del governo russo, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato al giornale liberale Moscow Times di ritenere che né il fatto dell’incidente né la sua posizione siano una coincidenza. 

“Non lontano dalla residenza del presidente a Valdai, ci sono quattro divisioni di S-300 PMU1 (sistemi di difesa missilistica) a guardia del cielo”, ha detto la fonte. “Il 24 giugno – una marcia su Mosca. E il 24 agosto – due missili. Tutto torna”.

Il giornale russo Pravda scrive che mercoledì sera, 23 agosto, il capo della Wagner PMC, Yevgeny Prigozhin, è morto a seguito di un incidente aereo nel cielo sopra la regione di Tver.

Era temuto dagli egemoni mondiali, odiato dai nemici e rispettato da milioni di persone. Il patriota più controverso, duro e schietto ed eroe della Russia, che è diventato un simbolo dell’onore, della patria e del coraggio del paese, viene salutato sul web” è scritto in un lungo articolo non firmato.

Secondo la Pravda: “Yevgeny Prigozhin è stato caratterizzato in modi diversi. Una persona dura e intransigente, evocava emozioni contrastanti. Tuttavia, anche i nemici del leader del gruppo militare privato di maggior successo al mondo hanno riconosciuto che è un vero patriota della sua Patria.

Yevgeny Viktorovich nel corso degli anni della sua attività ha dimostrato il successo sui campi di battaglia, comprese le informazioni. Di volta in volta, Prigozhin ha battuto i suoi avversari, calcolando in anticipo tutti i suoi passi. Ha letteralmente costretto gli alti funzionari seduti nelle alte cariche ad ascoltare l’opinione della gente”.

Apti Alaudinov, il comandante della brigata cecena Akhmat, citato dal canale Telegram  russo“Brief” e ripreso dall’agenzia Nova, avanza una tesi articolata sulla morte di Prigozhin.

Secondo Alaudinov “In questo caso, prima ancora che l’aereo toccasse terra, tutti gridavano che il presidente russo Vladimir Putin o il ministro della Difesa Sergej Shoigu avevano fatto qualcosa. L’immagine era come se tutti questi ‘scribi’ si fossero seduti alla partenza e fossero pronti a fare i nomi dei colpevoli. E allo stesso tempo chiedevano immediatamente che determinate persone venissero punite.

Ma sono rimasto semplicemente scioccato dagli attacchi indiscriminati su Internet. Sì, Evgeny Prigozhin ha commesso un grave errore. Ma il gruppo Wagner era un’unità con grandi meriti. Pertanto, è necessario cercare qualcuno che abbia tratto vantaggio dall’omicidio di Prigozhin. Soprattutto in un momento in cui ci sono eventi importanti per noi in Africa”, ha affermato Alaudinov.

Il gruppo Wagner, infatti, secondo il comandante ceceno, “era necessario per mantenere la stabilità nel continente africano nell’interesse del nostro Stato. Stiamo parlando della Francia, che si è allontanata. E degli Stati Uniti, che hanno perso le redini del controllo. Ci sono molti nemici in quell’area”.

Uccidendo Prigozhin, ha affermato Alaudinov, “naturalmente si è riusciti a prendere due piccioni con una fava: allontanare la Russia dall’Africa e creare confusione all’interno della Russia, un obiettivo evidentemente auspicabile all’estero. D’altronde, la guerra in Ucraina non è andata bene per il nostro nemico occidentale. Credo quindi che tutti dovrebbero sedersi, distogliere lo sguardo dal piatto e pensare bene a chi ne trae vantaggio. Di certo non Putin o la leadership del Paese”, ha concluso il comandante ceceno.

In una prima dichiarazione pubblica, Putin ha affermato che Evgenij Prigozhin era un uomo “dal destino difficile, ma di talento”. “L’indagine sarà completata. Adesso si stanno effettuando gli esami genetici e tecnici, ci vorrà tempo”, ha evidenziato Putin, secondo cui il gruppo Wagner ”ha dato un contributo significativo alla lotta contro il nazismo in Ucraina, non lo dimenticheremo mai”.

Per il presidente russo Prigozhin “ha ottenuto i risultati di cui aveva bisogno sia per se stesso che, quando gliel’ho chiesto, per la causa comune. Come in questi ultimi mesi”, ha sottolineato Putin secondo quanto riportato dalla Tass.

Era una persona di talento, un uomo d’affari di talento, ha lavorato non solo nel nostro Paese”, ma anche all’estero, “in Africa in particolare, si è occupato di petrolio, gas, metalli e pietre preziose”.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che sullo schianto dell’aereo in cui è morto il fondatore del gruppo paramilitare russo Wagner, Evgeny Prigozhin, occorre concentrarsi sui fatti e non sulle dichiarazioni dei media occidentali. “E’ stata aperta un’indagine e gli investigatori sono al lavoro”, ha detto il ministro.

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2 Commenti


  • Gianfranco

    “cui prodest”? chi ci guadagna? A meno di una volontà del Signore, la puzza dei servizi segreti Occidentali si sente da lontano:
    1. Almeno tre le persone innocenti uccise in questo attentato (?) il personale di volo, e si sa che i servizi occidentali ritengono trascurabili gli effetti collaterali;
    2. La Francia aveva paura della sua presenza in Africa. Si può pensare ad un intervento armato che rimetta a posto le velleità di qualche “negretto” ma con la Wagner tra i piedi si rischia una debacle come in Ucraina se non peggio;
    3. Gli Inglesi particolarmente attivi nella campagna di Ucraina forse più degli stessi Stati Uniti;
    4. La Polonia, forse più terrorizzata dei Francesi. Con la Wagner sul suo confine bielorusso il progetto di una coalizione dei volenterosi diventa maledettamente più complicata;
    5. La metodologia che ricorda l’omicidio dell’inutile Nemtsov e sembra essere più un segnale a Putin/Cremlino che non un’opera dei dervizi di sicurezza russi (che poi dovrebbero rendicontare comunque al Cremlino)

    Quindi se c’è qualcuno che non ha commesso il fatto questi è proprio il Cremlino


    • Redazione Contropiano

      I ragionamenti “cui prodest” sono sempre fallaci, a meno di non comprendere tutti coloro che effettivamente avevano qualcosa (anche di diverso e persino opposto) da guadagnarci. Attendiamo pazienti che si posi la polvere, così da poter vedere senza il velo del “partito preso”…

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