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Messico. L’aborto non sarà più illegale

Con quattro voti a favore e uno contrario, mercoledì la Corte Suprema di Giustizia messicana ha depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nello Stato di Aguascalientes, ritenendo incostituzionale la sua criminalizzazione nel Codice Penale dello Stato.

La sentenza è stata motivata da un’ingiunzione presentata da diverse organizzazioni civili e prevede l’esplicito divieto di criminalizzare le donne, le persone con capacità gestazionale o il personale sanitario che le accompagna nel processo di interruzione volontaria della gravidanza per aborto.

Stabilisce inoltre che lo Stato deve garantire l’esercizio del diritto di interrompere la gravidanza – volontariamente o per motivi medici – fino a 12 settimane, nonché l’obbligo di fornire servizi di aborto. Da parte sua, il Congresso di Aguascalientes deve abrogare gli articoli del Codice Civile dichiarati incostituzionali prima della fine della sessione ordinaria.

Finora 12 dei 31 stati del Messico hanno depenalizzato l’interruzione della gravidanza. La decisione della corte ha segnato una grande vittoria per i movimento delle donne che ha portato avanti il ​​caso contro lo stato messicano come parte di una campagna di riforma durata anni.

Aguascalientes diventerà così il dodicesimo Stato degli Stati Uniti messicani ad approvare il diritto all’aborto. È stato preceduto da Città del Messico, Oaxaca, Cohauila, Hidalgo, Veracruz, Baja California, Colima, Sinaloa, Guerrero, Baja California Sur e Quintana Roo.

La maggior parte di queste depenalizzazioni è avvenuta tra il 2021 e il 2022, a seguito di una sentenza storica che ha dichiarato incostituzionale la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, che nella maggior parte dei casi ha costretto le autorità regionali ad adattare la propria legislazione per non contravvenire alla sentenza federale.

Le donne messicane si sono rivolte ai social media per festeggiare, postando emoji con un cuore verde, in riferimento al fiorente movimento femminista dell’America Latina. Ma la sentenza non depenalizzerà automaticamente la legge del paese. Il processo di depenalizzazione infatti potrebbe essere veloce o potrebbe richiedere anni.

Tuttavia, la sentenza proteggerà sia le donne che cercano di abortire che gli operatori sanitari coinvolti nella fornitura di cure abortive da accuse penali. “Nessuna donna incinta, né alcun operatore sanitario, sarà punito per l’aborto”, ha affermato la campagna Gire in una nota. La decisione della Corte è l’ultima vittoria degli attivisti per i diritti delle donne in tutta l’America Latina, una regione dove la Chiesa cattolica continua ad avere una forte influenza e dove l’aborto è limitato o vietato in molti paesi.

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