Menu

Il governo di Pechino pronto a intervenire per impedire il crollo di Evergrande

Giovedì 28 settembre Evergrande ha ottenuto la sospensione della contrattazione delle sue azioni nella borsa di Hong Kong.

Il giorno precedente, Bloomberg aveva pubblicato lo scoop del fermo di Xu Jiayin (Hui Ka Yan in cantonese), il presidente del colosso immobiliare cinese gravato da 327 miliardi di dollari di debito, e i titoli di proprietà di Evergrande avevano perso il 19% (il ribasso del valore ha toccato l’81% dalla ripresa della loro contrattazione a fine agosto, dopo 17 mesi di stop).

Sempre giovedì 28 Evergrande ha comunicato che Xu è sottoposto a “misure restrittive” perché «sospettato di aver commesso azioni illegali».

Di fatto, il fermo del sessantacinquenne che nel 1996 fondò Evergrande, a Guangzhou, segnala che il governo intende intervenire direttamente in una vicenda che rischia di avere ulteriori ripercussioni negative sull’economia e la finanza cinese.

Nei mesi scorsi Evergrande ha discusso un piano per ristrutturare il suo debito di 31,7 miliardi di dollari dovuti a creditori internazionali (offshore), proponendo soprattutto lo scambio dei vecchi titoli di debito con nuovi bond con scadenza più lunga, dai dieci ai 12 anni.

Ma, lo scorso fine settimana, Evergrande ha annunciato di non poter emettere nuove obbligazioni, a causa di un’inchiesta sulla sua principale unità cinese, Hengda Real Estate. Lunedì scorso Hengda Real Estate non è riuscita a rimborsare bond per 4 miliardi di yuan (547 milioni di dollari).

La Reuters ha anticipato che un gruppo di creditori internazionali, che detiene gran parte dei bond offshore, sarebbe pronto a unirsi all’istanza di liquidazione avanzata nel giugno 2022 da Shine Global, uno degli investitori in Evergrande, se quest’ultima non pubblicherà entro la fine di ottobre un piano di ristrutturazione del debito aggiornato.

Secondo Gary Ng, economista senior dell’Asia Pacifico presso Natixis: “Non è chiaro il motivo per cui Xu sia sotto sorveglianza della polizia, ma ciò potrebbe segnalare alcune negoziazioni richieste dal governo.

Gli ultimi sviluppi hanno interrotto la speranza di una ristrutturazione. Nessun costruttore è troppo grande per fallire in Cina, e quindi è difficile immaginare un piano di salvataggio completo. Tuttavia, quando si tratta di stabilità, è possibile vedere una maggiore influenza del governo in diversi modi”.

Il mattone in Cina produce circa 1/4 del prodotto interno lordo. Per le sue dimensioni e i suoi legami con tanti settori economici e finanziari il crollo di Evergrande potrebbe rappresentare per Pechino una minaccia per il mantenimento della stabilità sociale.

Se la società fosse messa in liquidazione, con conseguente stop ai cantieri e vendita dei suoi asset, che ne sarebbe delle centinaia di migliaia di appartamenti pagati in anticipo, parte di 800 progetti non ancora completati da Evergrande in 200 città della Cina?

La crisi di Evergrande (come quella di altri grandi gruppi immobiliari cinesi, da Country Garden a Sino Ocean) è nata dall’insostenibilità di un modello di business basato su debiti continui per l’acquisto dei terreni edificabili e margini di profitto ridotti, che si è retto finché la richiesta di nuovi immobili ha continuato a crescere a ritmo ultra-accelerato, grazie alla combinazione di una serie di fattori: la mancanza di alternative di investimento per i risparmiatori cinesi; i massicci risparmi delle famiglie; i salari crescenti; l’urbanizzazione accelerata.

Questi ultimi due fattori si stanno progressivamente esaurendo, e le misure restrittive all’acquisto volute da Xi Jinping negli ultimi anni – riassunte nello slogan “gli appartamenti servono per viverci non per speculare” – hanno contribuito a deprimere ulteriormente il mercato.

Uno dopo l’altro i governi locali si stanno muovendo per implementare le misure “correttive” (mutui più facili e meno limiti all’acquisto di appartamenti) varate dal partito comunista l’estate scorsa. Basterà?

 * Rassegna Cina, newsletter del Centro Studi sulla Cina contemporanea

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *