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Giornalisti sotto attacco in India

Lo scorso 3 ottobre i giornalisti di Newsclick e di Peoples Dispatch sono stati vittima di un raid da parte della polizia indiana. Molti giornalisti, a New Delhi e in altre città dell’India, sono stati trattenuti dalla polizia e interrogati in merito a non meglio precisate attività terroristiche.

In India l’Unlawful Activities Prevention Act (UAPA) è una legge in vigore dal 1967, che negli anni è stata inasprita sempre di più, e che oggi permette di poter ignorare in alcuni casi le fondamentali garanzie dei diritti umani, e di procedere contro cittadini sospettati di attività terroristiche, anche senza processo.

Il governo di Modi sta portando avanti un pesante attacco contro ogni forma di dissenso, prendendo di mira le realtà che contestano la mancanza di democrazia e di libertà in quello che è il Paese che quest’anno registrerà il più alto tasso di crescita al mondo.

La repressione del governo indiano, però, si accanisce particolarmente con le organizzazioni di sinistra e di ispirazione marxista, tra le quali i compagni di Newsclick e di Peoples Dispatch sono le realtà più attive.

Vogliamo esprimere e praticare la solidarietà verso chi ha sempre denunciato la violenza del potere, e si è sempre battuto per la libertà e la democrazia, vogliamo partecipare alla grande mobilitazione internazionale che chiede giustizia per i giornalisti che il governo di Modi vorrebbe costringere al silenzio.

Per questo invitiamo tutti, le organizzazioni che si battono a difesa dei diritti umani e della libertà di stampa di opinione e di espressione, i giornalisti, gli attivisti, a prendere posizione contro questa ingiustizia, cominciando a firmare la petizione che denuncia quanto è accaduto il 3 ottobre in India e quanto purtroppo continua ad accadere anche in altre parti del mondo.

Qui il form per firmare la petizione https://forms.gle/6Quct4bYRJS5svKR8

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