Palestina/2. Aggiornamenti dal fronte e dal resto del mondo
Nella notte le Forze armate israeliane hanno colpito diverse aree residenziali nella zona orientale della Striscia di Gaza, incluse parti di Jabalia e di Khan Yunis. Ci sono almeno 30 persone morte nella notte in seguito agli attacchi israeliani su Gaza. Sono saliti a 950 i morti a Gaza con circa 5mila feriti, secondo il ministero della Sanità palestinese.
“Si ritiene che più di 263.934 persone a Gaza siano fuggite dalle loro case”, ha detto nella notte l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA, avvertendo che “questo numero è destinato a crescere ulteriormente”.
Un edificio nella città israeliana di Sderot, nei pressi del confine con Gaza, è stato colpito dai razzi lanciati dalla Striscia che sono ripresi nel sud di Israele.
Le forze di difesa israeliane hanno identificato altri 14 soldati uccisi sabato durante i combattimenti con i gruppi palestinesi. Il bilancio totale diventa cosi’ di 170 militari israeliani uccisi.
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Sono saliti a 21 i palestinesi uccisi in Cisgiordania in quattro giorni
Mentre proseguono i bombardamenti su Gaza, altri palestinesi continuano ad essere uccisi dall’esercito e dalla polizia israeliani in Cisgiordania.
Tra loro due giovani palestinesi che sono stati uccisi martedì sera dalla polizia israeliana durante gli scontri scoppiati nella città di Silwan, a Gerusalemme Est.
Il corrispondente dell’agenzia di stampa palestinese, WAFA, ha detto che due giovani sono stati uccisi dalla polizia durante gli scontri nel quartiere di Ain Al-Loza nella città di Silwan. Sono stati identificati come Abdel-Rahman Faraj e Ali Abasi.
Nel frattempo, le forze armate israeliane hanno anche preso d’assalto il quartiere di Ras al-Amoud innescando scontri con i residenti.
Nella città di Al-Issawiya, a nord della Gerusalemme occupata, sono scoppiati scontri con le forze di occupazione israeliane, dopo che hanno preso d’assalto la città, durante i quali hanno preso di mira i cittadini palestinesi con proiettili e istituito posti di blocco militari.
Nel frattempo due giovani palestinesi sono stati uccisi e altri due feriti, di cui uno gravemente, dalle forze israeliane durante gli scontri scoppiati al checkpoint militare di al-Jalama a nord di Jenin.
Mahmoud Saba’neh, 21 anni, e Ahmad Saba’neh 25, entrambi della città di Qabatia, a Jenin, sono stati colpiti e feriti dalle forze israeliane.
Mahmoud è morto per le sue ferite critiche prima di raggiungere l’ospedale, secondo la Mezzaluna Rossa (PRCS), e Ahmad è morto per le sue ferite critiche poco dopo aver raggiunto l’ospedale.
Il numero di palestinesi uccisi dalle forze di occupazione israeliane in Cisgiordania da sabato è salito a 21.
Il ministero ha aggiunto in una dichiarazione rilasciata questa mattina che oltre alle persone uccise, circa 130 persone sono state ferite da proiettili israeliani in Cisgiordania durante lo stesso periodo.
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Libano. Hezbollah distrugge veicolo militare israeliano
Continua a salire la tensione anche al nord, al confine tra Libano e Israele. In un comunicato Hezbollah sostiene che in risposta agli attacchi ‘israeliani’ che hanno preso di mira un certo numero di punti di osservazione appartenenti alla Resistenza islamica, “i nostri combattenti questa sera hanno preso di mira un veicolo “israeliano” militare del tipo “Zelda” nel sito di Al-Sidh a ovest della città di Salha (il cosiddetto insediamento di “Avivim”) con due missili guidati, colpendolo con successo e distruggendolo completamente”.
Nella giornata di ieri ci sono stati razzi lanciati dal Libano verso Israele in seguito al bombardamento israeliano di una città nel sud del Libano nella regione di Suhil Qalila, nel sud del Libano, verso l’Alta Galilea.
Israele ha bombardato le città nel sud del Libano con colpi di mortaio, costringendo alle evacuazioni.
Martedì, un certo numero di colpi di mortaio sono stati sparati anche dalla Siria sulle alture del Golan occupate da Israele. Le forze armate israeliane hanno detto che molti dei proiettili hanno attraversato il territorio israeliano e sono atterrati in aree aperte, senza causare danni. Le forze israeliane hanno effettuato attacchi di artiglieria in Siria in risposta, prendendo di mira l’origine del fuoco di mortaio.
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Manifestazioni a sostegno dei palestinesi in Giordania
Decine di migliaia di persone hanno partecipato ieri ad Amman, la capitale della Giordania, ad una manifestazione indetta per chiedere l’entrata in guerra del Paese contro Israele. In Giordania vivono circa 2,2 milioni di palestinesi, su una popolazione totale di circa 10,5 milioni
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Nazioni Unite. Non tutti sostengono Israele
Gli Stati Uniti hanno espresso il loro rammarico per l’incapacità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di raggiungere un consenso sulla condanna del Movimento di resistenza islamica palestinese, Hamas, nella sua riunione d’emergenza a porte chiuse. Prima dell’apertura della sessione, gli Stati Uniti hanno invitato tutti i membri del Consiglio di Sicurezza a condannare l’attacco di Hamas contro Israele.
“Ci sono un buon numero di Paesi che hanno condannato gli attacchi di Hamas, ma ovviamente non tutti”, ha dichiarato l’assistente dell’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, Robert Wood, dopo la sessione.
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Italia. Il Parlamento non converge su mozione del governo a sostegno di Israele
Dopo una notte e un giorno di trattative, maggioranza e opposizioni non sono riuscite a convergere su documento unitario su Israele.
E alla fine sono state votate 4 diverse risoluzioni alla Camera – e tre mozioni al Senato – con voti favorevoli incrociati, che permettono a ciascuno di sfilarsi dai punti più delicati. la maggioranza non vuole sottoscrivere che le responsabilità che hanno mandato in frantumi negli anni il processo di pace vadano addebitate non solo ad Hamas, che riceve la condanna dem “senza se e senza ma”, ma anche al governo di Benjamin Netanyhau. Giorgia Meloni aveva chiesto ai suoi di cercare la massima convergenza.
La Turchia disponibile a fare da mediatrice
E’ necessario astenersi da qualsiasi misura possa inasprire le tensioni in Medio Oriente, causare ulteriori spargimenti di sangue e aggravare i problemi. Lo ha dichiarato ieri il presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ad Ankara. La Turchia è pronta a qualsiasi forma di mediazione, ha precisato il presidente turco, incluso lo scambio di prigionieri. “In base al principio secondo cui non esistono perdenti con una pace giusta, lanciamo un appello a tutti gli attori ad assumersi le proprie responsabilità per ristabilire la pace”, ha aggiunto Erdogan. Al contrario, secondo il presidente turco, gettare benzina sul fuoco e colpire i civili non è nell’interesse di nessuno.
Fonti: Palestine Chronicle, Infopal, Wafa, Times of Israel, Nova, Agi
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marco
ma dimmi te se dobbiamo vivere in tempi in cui uno come erdogan sembri un ragionevole uomo di pace…
Bernardino Marconi
I palestinesi e Hamas hanno diritto a difendersi dai continui soprusi perpetrati dagli israeliani. Sui governi israeliani e sugli americani cade tutta la responsabilità della guerra
Mauro
Se i palestinesi si vestissero da indiani pellerossa sarebbe tutto più chiaro agli occhi del pubblico a casa…
Giovanni
I dem nostrani si trastullano da 30 anni sulla questione palestinese e il massacratore del popolo curdo appare come un novello Talleyrand ; l’ ectoplasma yankee invia armamenti a Davide e l’Onu funge, ormai, da paggetto del potere oscuro Usa, altro che Wikileaks….
La nostra specie e’ sul baratro ma il popolo italiota e’ pressoche’ del tutto catalettico
antonio giulianelli
mi sto un po rompendo di una serie troppolunga di commenti aproposito del “popolo italiano catalettico (magari pressochè) il popolo e solo il popolo è la forza motrice che crea la storia del mondo (mao) (tse tung per i fustigatori del “popolo “bue” o “cataclettico”) meno aperitivi e più dibattito : uscite dal computer, dai social e ricostruire il MCO moimento comunista cosciente ed organizzato. PS ma non è possibile non pubblicare commenti alle masse popolari che faticosamente anche se in mezzo a mille difficoltà cercano di farsi di nuovo strada? che palle!!!
la mia mail non funziona
Redazione Contropiano
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