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Con la libertá di Alex Saab diamo una chance alla pace

Il 16 ottobre 2023 si compiono due anni dal secondo rapimento del diplomatico venezuelano Alex Saab. Detenuto illegalmente a Capo Verde il 12 giugno 2020 (tre anni e quattro mesi fa), il 16 ottobre 2021 è stato trasferito irregolarmente negli Stati Uniti (USA), senza aver concluso il suo iter giudiziario e senza alcuna notifica alla difesa e alla famiglia.

Oggi Alex Saab è un prigioniero politico statunitense, vittima di torture fisiche, psicologiche e giudiziarie. Oltre a non ricevere cure mediche, viene violato anche il suo diritto al giusto processo: nonostante abbia presentato ricorso all’11° Circuito della Georgia nel dicembre 2022, poiché la difesa insiste sul fatto che l’immunità diplomatica di Alex deve essere rispettata e non deve essere perseguita, la Procura statunitense ha chiesto diverse proroghe successive e ha dato risposta solo il 4 ottobre scorso.

Se l’iter dovesse proseguire in questo modo, l’udienza sull’immunità dovrebbe svolgersi all’incirca nel mese di agosto 2024.

Per continuare a denunciare queste arbitrarietà, è importante condividere una serie di linee discorsive, sostenute da alcune idee centrali:

  1. Ricordare al mondo il modo illegale in cui Alex Saab è stato trasferito da Capo Verde agli Stati Uniti, per impedirne il rilascio.

  2. Ricordare che, attraverso relatori ed esperti, gli Stati Uniti sono stati invitati dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite a rilasciare l’agente e la sua detenzione è stata definita arbitraria.

  3. Denunciare il ritardo giudiziario causato negli Stati Uniti per impedire che il caso procedesse.

  4. Continuare a denunciare la violazione dei diritti umani di Alex Saab, a cui non sono consentite cure mediche e la cui salute continua a peggiorare.

DATI IMPORTANTI:

1- In che modo Alex Saab è stato trasferito in territorio USA?

  • Inizialmente detenuto a Capo Verde il 12 giugno 2020, il 16 ottobre 2021 è stato irregolarmente estratto da tale paese e trasferito nel territorio degli Stati Uniti, senza aver concluso il suo iter giudiziario e senza alcuna notifica alla difesa e alla famiglia.

  • Il motivo principale del trasferimento è stato quello di impedire al nuovo Presidente di Capo Verde, José María Neves, eletto un giorno dopo il trasferimento di Saab, di rilasciare l’Inviato Speciale venezuelano, poiché nella sua promessa elettorale prevedeva il rispetto di tutte le decisioni della Corte di giustizia dell’ECOWAS, compreso il rilascio del diplomatico.

Ragioni del sequestro di Alex Saab:

  • Alex Saab è stato nominato Inviato Speciale della Repubblica Bolivariana del Venezuela il 9 aprile 2018. A partire da tale nomina, il suo lavoro in Venezuela si è concentrato nel garantire l’arrivo di alimenti essenziali, medicinali e combustibile nel Paese per far fronte alle misure coercitive unilaterali imposte dagli Stati Uniti e, a partire dal 2020, anche per mitigare gli effetti della pandemia di COVID-19, che ha influenzato la vita dei venezuelani.

  • Solo nel 2020, Alex Saab è riuscito a far arrivare in Venezuela 16 aerei con pezzi di ricambio utili alla riattivazione di diverse raffinerie in Venezuela, così come navi di combustibile dall’Iran, mentre venivano riattivate le raffinerie che erano rimaste inattive per via blocco. Ha inoltre assicurato lo sbarco di decine di aerei con medicinali ad alto costo e l’arrivo di cibo per più di cinque milioni di famiglie ogni mese, che equivalgono a decine di navi e migliaia di container. E’ questo il vero motivo del suo rapimento.

  • Per questo motivo, il Venezuela denuncia la violazione del diritto internazionale, in un rapimento motivato da ragioni puramente politiche, utili a impedire ad Alex Saab di continuare a trasportare prodotti essenziali per il popolo venezuelano.

2- Relatori ed Esperti delle Nazioni Unite hanno chiesto la liberazione di Alex Saab:

  • Attraverso un comunicato stampa del 27 settembre scorso, il Relatore Speciale sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, Alena Douhan, e l’Esperto Indipendente sulla promozione di un ordine internazionale democratico ed equo, Livingstone Sewanyana, hanno invitato il governo degli Stati Uniti a rilasciare l’Inviato Speciale venezuelano Alex Saab.

  • Inoltre, hanno dichiarato che, attraverso un’ indagine approfondita, è stato osservato che le accuse contro Saab non sono considerate un crimine internazionale e che, pertanto, non avrebbero dovuto essere oggetto di una procedura extraterritoriale o universale.

  • I relatori e gli esperti delle Nazioni Unite hanno inoltre affermato quanto segue: “Le azioni contro Saab non rappresentanto soltanto violazioni di diritti umani come la libertà contro la detenzione arbitraria, la presunzione di innocenza e le garanzie di un giusto processo, ma anche la violazione del diritto ad un tenore di vita adeguato per milioni di venezuelani, a seguito della brusca interruzione della sua missione per l’acquisizione di beni essenziali”.

  • Allo stesso modo, hanno invitato gli Stati Uniti “a rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, a rilasciare immediatamente Saab e a ritirare tutte le accuse contro di lui”.

3- Un ritardo giudiziale ingiustificato:

    • A seguito del trasferimento illegale di Alex Saab nel territorio statunitense, si è verificato un evidente ritardo giudiziario sul caso. La prima udienza si è tenuta un anno e due mesi dopo la sua estrazione, davanti al Tribunale Federale del Distretto Meridionale della Florida: lo stesso Tribunale, con sentenza del 23 dicembre 2022, ha deciso di ignorare l’immunità del diplomatico venezuelano, dal momento che gli Stati Uniti non riconoscono i diplomatici che rappresentano il Governo del presidente Nicolás Maduro.

    • La difesa ha deciso di ricorrere in appello contro tale decisione e, viste le lacune giudiziarie, la squadra del diplomatico venezuelano il 28 dicembre 2022 ha tempestivamente presentato un ricorso sulla base di argomentazioni contundenti. Tuttavia, la Corte ha aspettato sei mesi – fino al 13 giugno 2023 – per accogliere tali argomentazioni.

    • Da quel momento è iniziato il termine di 30 giorni a disposizione del Dipartimento di Giustizia per rispondere alle accuse della difesa. Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia, in quattro occasioni, ha chiesto una proroga a tale termine e solo il 4 ottobre scorso ha presentato le proprie argomentazioni.

    • Secondo l’analisi della difesa di Saab, le richieste di proroga e il ritardo della stessa Corte d’Appello hanno rinviato i termini in modo indiscriminato e ingiustificato, al punto che, al momento, si stima che l’udienza d’appello dovrebbe tenersi all’incirca nel mese di agosto 2024.

    • La difesa aggiunge che la risposta del Dipartimento di Giustizia del 4 ottobre non fa altro che ripetere le argomentazioni precedenti, concentrando il discorso sul fatto che l’immunità di Alex Saab è infondata, poiché il mancato riconoscimento del governo del presidente Maduro ne mina lo status diplomatico.

4- Negli Stati Uniti non è consentito seguire la delicata situazione sanitaria di Alex Saab:

    • Ad oggi, nonostante ad Alex Saab siano stati riscontrati diversi problemi di salute, negli Stati Uniti non gli sono state prestate cure. I sintomi continuano ad avanzare: da mesi vomita sangue e, nonostante le segnalazioni, continua a non ricevere cure mediche.

    • Attualmente l’Inviato Speciale si trova nel centro di detenzione federale di Miami e la sua situazione è critica. Le visite familiari e consolari non sono permesse e da più di due anni e otto mesi non vede la moglie e i figli, anch’essi vittime di persecuzione da parte delle autorità statunitensi e alleate. Allo stesso modo, alla richiesta dello Stato venezuelano di concedergli una visita consolare, così come stabilito dall’articolo 36 della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, non è stata data risposta.

    • Per quanto riguarda la sua alimentazione, il cibo che consuma è scarso e di scarsa qualità. In numerose occasioni vengono rinvenuti insetti all’interno del piatto, il che conferma la mancanza di igiene.

    • Per quanto riguarda le condizioni carcerarie, dal 16 ottobre 2021, giorno in cui Saab è stato irregolarmente trasferito negli Stati Uniti, non gli è stato consentito un elemento così basilare come l’accesso alla luce solare. Allo stesso modo, la temperatura all’interno della cella in cui si trova è estremamente fredda: viene mantenuta in modo costante tra i 5 e i 7 gradi. I muri sono rovinati a causa dell’umidità e, per lo stesso motivo, filtra acqua dal pavimento.

    • All’interno del carcere non esiste alcuna classificazione tra detenuti. Attualmente, Saab condivide la sua cella con un prigioniero accusato di traffico di droga e le aree comuni con persone accusate di omicidio, aggressione, traffico di droga, abuso sessuale e gli altri crimini.

    • Alex Saab è un prigioniero politico degli Stati Uniti e questo Paese deve rilasciarlo immediatamente e senza condizioni. La detenzione di un funzionario con immunità costituisce una grave violazione del diritto internazionale, che segna un precedente nella storia universale della diplomazia, rendendo vulnerabili tutti i diplomatici del mondo, indipendentemente dal paese da cui provengono.

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1 Commento


  • vanni de lucia

    Gli USA sono il male assoluto!

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