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Dirigente di Hamas accusa il governo italiano. Tre ostaggi compaiono in video. A Gaza si combatte

Intervistato nel programma televisivo Agorà della Rai, il dirigente di Hamas Basem Naim, ha affermato che la posizione dell’Italia su Gaza E’ un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti dell’aggressione contro il nostro popolo”. Secondo Basem Naim. “Israele oggi non agisce da solo. Israele agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche dell’Italia, che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo”. “Come possiamo affrontare tutto questo? – si è poi chiesto Naim -. “Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha oggi la stessa responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo”.

Ieri la resistenza palestinese ha diffuso un video di tre donne prese in ostaggio nell’attacco del 7 ottobre. Nelle immagini, diffuse sui social e che hanno fatto il giro del mondo ma non sono state trasmesse dalle televisioni israeliane, le donne chiedono di essere liberate e accusano duramente il primo ministro israeliano Netanyahu: Ti sei impegnato a liberarci e invece veniamo puniti per la vostra negligenza politica e nazionale”. 

Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno di Israele, in serata hanno annunciato la liberazione di una soldatessa israeliana presa in ostaggio nell’attacco del 7 ottobre.

Gaza sempre sotto le bombe. I morti sono saliti a 8.306

Continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, dove sono state particolarmente colpite Khan Yunis, nel sud, e Al Bureij, nella regione centrale. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, nei bombardamenti israeliani almeno 8.306 persone sono state uccise, di cui 3.457 minori e 2.136 donne, e oltre 6.300 sono rimaste ferite.

L’ospedale per pazienti oncologici di Gaza, detto ospedale dell’amicizia turco-palestinese, è stato danneggiato ieri da un bombardamento israeliano. Lo ha reso noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza, in un comunicato stampa diffuso ieri dal direttore dell’ospedale, Sobhi Skaik. Nel testo si legge che l’ospedale, colpito per la seconda volta dalle Idf, ha subito “gravi danni”, che hanno “messo in pericolo la vita dei pazienti e del personale”. 

Notizie dai fronti
Combattimenti in corso tra palestinesi e forze armate israeliane a Zaitoun e Beit Hanoun. Le Brigate di Ezzedine al-Qassam, il braccio
militare di Hamas, hanno reso noto di aver lanciato missili anticarro contro le forze israeliane mentre le truppe stavano “invadendo l’asse meridionale di Gaza”; e poi hanno preso di mira con missili anche due carri armati e bulldozer israeliani nel nord-ovest dell’enclave. Rivendicato anche il bombardamento delle forze di fanteria israeliane vicino a Kerem Shalom, nel sud della Striscia di Gaza

Sul fronte nord le armate israeliane hanno annunciato di aver colpito una serie di postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in risposta agli attacchi a base di mortaio e il lancio di missili verso il nord di Israele.  Gli israeliani hanno preso di mira le località di Naqoura, Alma Al Shaab, Rmeish, Al Dhahira, Shihin, Tater e le vallate adiacenti a Zabqin e ai monti Al Batam, nel settore occidentale del territorio libanese adiacente alla Linea blu

In Israele, nella città meridionale di Eilat, nel Sud del Paese, è stato attivato l’allarme a causa della “intrusione di un velivolo ostile”, un sospetto drone. Lo ha reso noto l’esercito israeliano. Eilat è la città più meridionale di Israele, una località di villeggiatura sulle rive del Mar Rosso.

Le milizie della Resistenza islamica in Iraq, hanno rivendicato un nuovo attacco contro la base militare statunitense di Ain al Asad, nel governatorato di Anbar, nell’ovest dell’Iraq. Lo ha riferito una “fonte della sicurezza” all’agenzia di stampa irachena “Shafaq”, precisando che l’attacco è stato condotto con quattro missili, lanciati dalla regione del Wadi Tharthar, 

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1 Commento


  • Mara

    Se le autorità israeliane vietano non solo ai loro canali di far sentire la voce dei tre ostaggi o prigionieri che chiedono alle loro autorità di negoziare per la propria liberazione ma hanno raccomandato di non trasmetterle anche ai nostri canali figurarsi cosa ci possano far sapere circa il reale corso del conflitto anche se è presumibile che graziie agli aiuti nato Israele e in possesso di strumenti militari ben più potenti di quelli dei palestinesi.

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