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La guerra: sangue e fango sul mondo

Un bambino esce da sotto le macerie della sua casa stringendo tra le braccia un gattino. Nello sguardo di entrambi lo stesso terrore, lo smarrimento di chi non ha vie di fuga.

Intorno, dove erano abitazioni, strade, i luoghi della vita quotidiana, solo devastazione e morte, i segni di esistenze frantumate.

È un’immagine emblematica, una delle tante ignorate dai mass media di regime, ma fatte arrivare fortunosamente da un’informazione alternativa, coraggiosa e responsabile.

Nella Striscia di Gaza, per mano di una guerra a senso unico, si consuma il genocidio del popolo Palestinese. A fianco del sionismo israeliano, il capitalismo globale che, nella rapina delle risorse, nello sfruttamento dell’uomo e della natura e nella guerra trova alimento alla propria bulimia e garanzia di dominio sul mondo.

Non è il momento dell’indifferenza, ma quello della solidarietà concreta con il popolo palestinese e con tutti i popoli che resistono, quelli che l’Occidente capitalistico, considera “popoli di troppo” in quanto non funzionali ai suoi profitti.

Anche il nostro Paese, membro della NATO e del Patto Atlantico che lo occupano politicamente e militarmente, è parte attiva di questa guerra contro i popoli ed il loro diritto alla giustizia sociale ed all’autodeterminazione.

Dobbiamo dunque batterci per l’uscita immediata dell’Italia dalla NATO e per lo smantellamento delle basi militari NATO e USA che occupano pesantemente il territorio italiano.

Sempre a fianco di coloro che, concretamente, sul posto di lavoro, nella scuola e nell’Università, sui territori, si impegnano nel sabotaggio alla guerra.

Da sempre e per sempre dalla parte della Palestina e dei popoli che resistono!

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